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MotoGP, Mir: “La Honda? Non mi aspetto alcuna rivoluzione, né una moto perfetta”

“Dopo i test dovrò operarmi di sindrome compartimentale. Per me questa è stata una stagione particolare. Chi sostiene che il titolo di Bagnaia non è meritato capisce niente di moto e di sport. Sabato sarà la giornata decisiva per il titolo"

MotoGP: Mir: “La Honda? Non mi aspetto alcuna rivoluzione, né una moto perfetta”

Ultimo ballo a Valencia per Joan Mir e Suzuki. Sul tracciato intitolato alla memoria di Ricardo Tormo, il pilota spagnolo chiude il proprio capitolo con la Casa giapponese. Un percorso fatto da gioie ed emozioni con quel titolo 2020 da considerarsi il punto più alto tra quelli raggiunti.

Joan è quindi pronto per questo ultimo Gran Premio in sella alla sua GSX-RR.
“Questo weekend sarà certamente speciale ed emozionante per tutti noi – ha detto - la motivazione è grande, dato che in Australia e Malesia non sono riuscito a concretizzare il risultato, considerando quello che era il mio potenziale. Vogliamo quindi concludere questa avventura con un bel risultato, sia io che il team. Il mio gruppo di lavoro è una squadra molto professionale e dentro ognuno di noi c’è la consapevolezza che questo sarà un weekend diverso dagli altri”.

In seguito si parla delle sue condizioni di salute.
“Questa settimana ho fatto una risonanza. I medici hanno escluso potesse trattarsi di una cervicale. Alla fine si tratta di sindrome compartimentale e dopo il test mi opero al braccio destro per risolvere il problema”.

Ovviamente non mancano i rimpianti per la conclusione del capitolo Suzuki.
“Speravo di sapere questa notizia più tardi, ma resta comunque un anno straordinario. Ovviamente non è stato facile accettare il ritiro della Suzuki, così come vivere poi tutte le emozioni che si sono susseguite. Per noi è stato un 2022 diversi rispetto agli altri anni, specialmente all’inizio, ma come ho detto vogliamo chiudere al meglio”.

Intanto a Valencia tiene banco la lotta per il titolo in Moto2 e MotoGP.
“Sarà interessante la Moto2. Ogura ha commesso un errore importante in Malesia e di conseguenza mi aspetto una gara emozionante. Fernandez? Fossi in lui punterei a fare la mia gara, dato che se ti metti a marcare Ogura poi ti ritrovi dietro tutti gli altri piloti e quindi potrebbe essere rischioso. Per quanto riguarda invece la MotoGP che dire. In linea di massima tutti noi sappiamo bene come potrebbe finire tra Pecco e Quartararo. Sono dell’idea che il sabato sarà un giorno decisivo per Fabio e Bagnaia. Il 2006? Me la ricordo, può anche succedere una cosa del genere (sorride)”.

In merito all’eventuale vittoria di Pecco, Joan Mir ha le idee chiare.
“Qualora Bagnaia dovesse vincere, chi sostiene che il suo non è un titolo meritato capisce ben poco di moto o dello sport in generale. Personalmente non darei importanza a queste voci. Noi nel 2020 abbiamo vinto e conquistare il titolo significa gestire bene tante cose per poi confermarsi l’anno seguente”.

Infine il test di martedì con la Honda ad attenderlo.
“Sono dell’idea che non sarà una rivoluzione e una moto perfetta. Sarà una moto diversa rispetto alla Suzuki in quanto a ergonomia. Dovremo quindi lavorare un passo alla volta per capire la moto e adattarci. Di sicuro martedì sarà una giornata importante, ma prima c’è da pensare a domenica”.

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