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Ciabatti: "Non avremo 8 Ducati in MotoGP per sempre, perderemo dei giovani"

VIDEO - "Adesso ci godiamo questa generazione di piloti, ma sappiamo che nel medio periodo qualcosa cambierà. Il bilancio è positivo ma non sono ipocrita, noi vogliamo il titolo piloti MotoGP"

MotoGP: Ciabatti:

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Paolo Ciabatti ha vissuto tanti WDW da uomo Ducati e conosce perfettamente la passione dei ducatisti che hanno invaso Misano nell'edizione 2022 di una festa che mancava tantissimo. Abbiamo parlato con Ciabatti di tanti argomenti, dalla Race of Champions dominata da Bagnaia ad un bilancio della prima parte di stagione per la Ducati sia in MotoGP che in SBK, passando per il futuro di Bastianini e Martìn.

Di solito la tensione nel box della MotoGP è altissima, ma anche gestire i ragazzi prima della Race of Champions non deve essere stato facilissimo.
"Abbiamo fatto due briefing per la Race of Champions. Uno è stato ‘interno’ ed abbiamo chiesto ai piloti di non fare sciocchezze e per fortuna è andata così. Poi stiamo parlando di piloti, quindi quando partecipano ad una gara vogliono vincere ed è giusto così. Penso sia stata una bella gara, Pecco ha dimostrato di avere un grande feeling con quella moto, ha girato a meno di due secondi dalla SBK. Poi c’è stato anche un duello bello tra Bastianini e Martìn. Devo dire bravissimo anche ad Axel Bassani!". 

Il WDW è stato un grande successo, tutto questo amore che effetto fa a voi che rappresentate Ducati in pista?
"Come sai, nonostante il caldo incredibile che c’è stato, c’è stata una affluenza enorme e questa è la dimostrazione di quanto Ducati sia un marchio che prende soprattutto il cuore degli appassionati. I nostri clienti sono i nostri primi tifosi e penso sia vero che Ducati significa qualcosa in più. Non è solo una moto, è un mondo in cui tante persone si riconoscono e a noi questa cosa regala tanta responsabilità in più. Le corse sono il nostro biglietto da visita, l’investimento di marketing più importante che Ducati fa per promuovere il suo brand". 

Possiamo fare un primo bilancio di questo 2022?
"Il bilancio di metà stagione di SBK e MotoGP è sicuramente positivo. Ma io non sono ipocrita e dico che in MotoGP il nostro obiettivo non è solo quello di conquistare il titolo Costruttori per la terza volta consecutiva, ma vogliamo il titolo piloti. Per tanti motivi la stagione non è partita benissimo per il team ufficiale, la moto 2022 era acerba all’inizio. I nostri piloti hanno poi lavorato per arrivare soprattutto con Pecco ad essere sempre in lotta per il podio. Ma la scivolata di Le Mans, la caduta del Sachsenring e l’episodio di Barcellona pesano sulla classifica. Poi per fortuna non siamo gli unici a commettere errori e Quartararo ha sbagliato ad Assen consentendo a Pecco di avvicinarsi. E’ ancora possibile vincere, dobbiamo essere sempre sul podio ed avere anche un po’ di fortuna". 

A questo punto la domanda più scontata: chi sarà il compagno di Pecco?
"Rispondo la verità. Abbiamo confermato sia Enea che Jorge alle stesse condizioni economiche e con lo stesso trattamento tecnico. Scegliere chi vestirà i colori Lenovo e chi Pramac, lo faremo dopo la gara del Red Bull Ring. Sono entrambi giovani e velocissimi. Enea quest’anno ha fatto qualcosa di eccezionale, Martìn è partito in sordina ma la GP22 ha avuto qualche difficoltà imprevista. E’ una scelta difficile, sono entrambi talentuosi e rappresentano il futuro di Ducati. Saranno comunque due piloti ufficiali sotto tutti i punti di vista. Poi non nascondo che per un pilota essere nel team ufficiale è sempre un qualcosa in più".

Avete 8 moto in pista e tanti piloti giovai e veloci. Non avete paura di vedere qualcuno di questi talenti andare dai rivali perché in Ducati non ci sono abbastanza moto Factory?
"Può succedere, non siamo così presuntuosi da pensare che tutti i piloti che oggi sono in Ducati possano restare con noi per sempre, così come non pensiamo che nel medio e nel lungo periodo sia possibile per Ducati avere otto moto in pista. E’ successo perché Suzuki aveva deciso di non fare il team satellite e poi addirittura ha deciso di ritirarsi. Poi Aprilia l’anno scorso probabilmente non aveva un livello percepito di competitività per cui dei team fossero attratti dalla loro offerta, invece nel 2023 avranno anche loro un team satellite. Avendo otto moto oggi ma non avendo probabilmente in un futuro a medio termine tutte e otto alcuni dei piloti che sono con noi, non potranno forzatamente essere con noi. Al momento ci godiamo il fatto di avere in Ducati una generazione di piloti giovani e promettenti. Dobbiamo anche rendere merito alla VR46 Academy perché Pecco, Bezzecchi e Marini vengono da lì. E’ anche grazie a loro ed allo sforzo di entrare in MotoGP che stiamo facendo crescere insieme due piloti che secondo me hanno un grande futuro". 

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