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MotoGP, Dovizioso: “Le parole di Stoner sull’ansia non mi sorprendono”

“Nel motocross ci sono tanti piloti che smettono prima dei trent’anni. Torno a Sepang dopo due anni, ma non sento lo scorrere dell'età”

MotoGP: Dovizioso: “Le parole di Stoner sull’ansia non mi sorprendono”

Due anni fa era considerato come l’AntiMarquez, adesso Andrea Dovizioso vive una sorta di seconda vita in sella alla Yamaha. Il forlivese riparte infatti dai test di Sepang in sella a una M1 che non ha nulla a che vedere con quella della scorsa stagione.

Da parte sua c’è curiosità, ma soprattutto la consapevolezza di non voler affrettare i tempi e godersi ciò che verrà perché adesso la sua sfida è un’altra.

“La pausa di un anno mi ha consentito di staccare la spina, riflettere e iniziare a vedere le cose anche sotto un altro punto di vista – ha esordito Andrea – sinceramente non avverto il trascorrere dell’età e questa la considero una cosa positiva. Al tempo stesso, come ha detto Valentino, quando smetti le cose cambiano e per essere in questa situazione bisogna oltrepassare i propri limiti. Io però sono tranquillo, sereno e rilassato”.

Vietato quindi mettere crearsi pressioni.

“Sono felice di essere nuovamente in Malesia e parto senza un obiettivo, dato che non saprei quale possa essere. I test di Sepang ci daranno certamente l’idea di quelli che saranno i valori in campo, così come il nostro potenziale”.

A proposito di pressioni, Andrea viene incalzato in merito alla recente intervista di Stoner riguardante le sue crisi di ansia.

“Non ho letto, ho solo sentito alcune voci a riguardo. Che dire: ciò che prova un pilota solo lui lo sa. Non sono sorpreso, dato che tanti sportivi, nella storia, hanno avvertito problemi di vario genere di stress dopo che vincevano. Di sicuro gestire la pressione da vincente, anno dopo anno, è sempre più complicato, infatti ci sono tanti giovani piloti di cross che si ritirano prima dei trenta”.

Come se non bastasse, ci sono pure i social a dare il carico da 90.

“In questo momento della mia vita non è difficile gestire la pressione, dato che cerco di prestare poca attenzione a ciò che la gente dice, pensa e scrive. Ad oggi tutti dicono ciò che pensano grazie ai social e ma io cerco di non farci più di tanto caso. Credo che per me sia questa la migliore strategia”.    

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