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Tagli all'estrazione di petrolio, cosa aspettarsi

L'OPEC ha deciso di produrre meno greggio per far rialzare i prezzi dei barili, con possibili ripercussioni sul portafoglio di motociclisti e automobilisti

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Sebbene ancora l'intesa non sia stata ratificata, sembra imminente il congelamento dei livelli produttivi di greggio deciso dall'OPEC, l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, per risollevarne il prezzo. Sebbene sia ancora presto per parlare di ripercussioni dirette sulle tasche di motociclisti e automobilisti, la decisione delle Nazioni produttrici di petrolio (che dovrebbe essere ufficializzata il 30 novembre a Vienna) apre scenari incerti per quanto riguarda i rapporti economici e politici tra i vari membri dell'organizzazione.
Secondo gli analisti, un accordo messo in pratica con i dovuti equilibri non dovrebbe portare ad aumenti sensibili nel costo dei carburanti. L'obiettivo della strategia dell'OPEC è quello di limitare la produzione a 32,5-33 milioni di barili al giorno, cioè circa 700.000 in meno ogni giorno, limitando quindi l'offerta e facendo levitare i prezzi. In realtà “i tagli” non si applicheranno però indiscriminatamente a tutti i Paesi del cartello.


Il vertice previsto per fine mese in Austria servirà appunto ad assegnare i vari livelli produttivi, una sorta di quota individuale che potrebbe però portare ad uno scontro tra i vari interessi nazionali. La decisione dei membri OPEC deriva dal grande eccesso di offerta globale e dalle conseguenti scorte che si stanno accumulando. Un primo risultato, almeno dal loro punto di vista, è comunque stato raggiunto: il prezzo del greggio ha raggiunto il valore più alto dal mese di agosto, arrivando a 50 dollari a barile. I possibili macro scenari futuri e le conseguenze per i vari Paesi sono analizzati nell'articolo dedicato alla questione OPEC di OmniAuto.it

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