Ha perso 5 punti da Martin, ma almeno si è divertito, così a Pecco Bagnaia può stemperare l’arrabiatura per essere finito dietro al rivale nella gara Thailandia. Inoltre, anche la fortuna lo ha aiutato, perché se Binder non fosse finito sul verde all’ultimo giro, il campione del mondo avrebbe occupato il 3° gradino del podio e non il 2°. Dall’altra parte, nonostante un inizio di gara in cui si è trovato impantanato nel gruppo, ha dimostrato di potere giocare ad armi pare con Jorge. “Obiettivamente, è stata un gara molto divertente - sorride Pecco - Pero ogni volta che facevo un piccolo progresso dovevo lottare, non ho potuto stare tranquillo secondo, ho sempre spinto per recuperare il gap”.
Ieri avevi detto che la cosa da evitare sarebbero stare le bagarre inutili…
“Ero partito bene, mi ero trovato subito davanti e così pensavo di potere gestire la gomma posteriore. Invece, non è nemmeno finito il primo giro e sono iniziate le battaglie, mi sono arrivate due carenate. Normale che sia così, è stata una gara molto divertente e bella perché andavo forte, ma non ho potuto pensare a salvare gli pneumatici. Ho dovuto spingere per recuperare e sfortunatamente, quando arrivato a Binder e Martin, non riuscivo a essere incisivo in accelerazione, soprattutto in uscita dalla prima e dalla terza curva. Mi è mancato un po’ di spunto, comunque finire 2° è un buon risultato”.
Come ti sei inventato quel tentativo di doppio sorpasso all’esterno all’ultima curva?
“Non so cosa abbiano fatto lì Brad e Jorge, fortunatamente ero all’esterno o li avrei presi in pieno, hanno staccato presto. Io ho cercato di frenare forte ma quando sei all’esterno esterno basta che quello all’interno lasci un po’ il freno e ti tocchi per farti allagare, io avrei fatto lo stesso per difendermi. Peccato non essere riuscito a chiuderlo, sarebbe stato il sorpasso migliore dell’anno. Mi è mancato un minimo di velocità in più, l’avessi chiuso avrebbe cambiato le carte in tavola”.
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Eri in difficoltà anche lo pneumatico anteriore?
“Ho cercato di non stare mai in scia nei rettilinei perché la temperatura e la pressione si alzavano molto, seguendo sempre qualcuno non è stato facile. Il mio problema principale, però, è stato il calo della gomma posteriore, è quello che ha reso difficile per me avere occasione superarli”.
Martin non ha sbagliato un colpo in Thailandia.
“Obiettivamente, guardando il fine settimana, fa più impressione Jorge perché ha una costanza e un’aggressività incredibili, mentre noi lavoriamo più nell’ombra. Però poi in gara le nostre prestazioni si equivalgono. In questo fine settimana mi è mancata l’esplosività con gomma più morbida, partendo più avanti avrei potuto fare due gare diverse. Sarà fondamentale in futuro scattare sempre dalla prima fila”.
Come mai queste difficoltà?
"Nella classifica riservata alle qualifiche, ho 76 punti di vantaggio su Martin, significa che sono sempre stato veloce, ma in questo fine settimana ho faticato con l’incostanza di rendimento delle gomme, trovarle diverse ha fatto sì che faticassi a spingere al limite. È un peccato perché avevo un gran passo e potevo stare davanti, è andata come andata e dobbiamo prendere aspetti positivi”.
Quindi sei soddisfatto, quindi?
“No, mi girano anche oggi, perché ho fatto 2° (ride). Però avevo iniziato questa tripletta con 3 punti di vantaggio e ora ne ho 13, soprattutto ho finalmente ritrovato le migliori sensazioni in sella. Sono solamente per la sprint di ieri, a causa di quella partenza ho perso tanti punti”.
Martin vincendo le due gare ha un’ulteriore spinta ora?
“Mi sembra che non ne abbia bisogno, è già abbastanza carico! Le vittorie aiutano a trovare fiducia, ma io sono contento di essere tornato a esprimermi al mio massimo livello, una cosa che mi era mancata”.
Ti ha stupito vedere Martin così competitivo dopo i suoi recenti errori?
“No, sapevo sarebbe andata così. Succede lo stesso a me, faccio un errore e la gara successiva sono davanti, se riesci a spiegarti il motivo non è qualcosa che ti limita”.