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MotoGP, Mir: “Carchedi capotecnico di Marc? Vedremo se sarà fortunato con lui”

“Ho dei bei ricordi con Frankie ai tempi della Suzuki, mi piace il modo in cui lavora e spero avrà successo in futuro con Marquez. L’accesso alla Q2? Sarebbe stato alla nostra portata, se avessi chiuso l’ultimo time attack”

MotoGP: Mir: “Carchedi capotecnico di Marc? Vedremo se sarà fortunato con lui”

Si è fatto in salita il weekend indonesiano di Joan Mir, dopo la prima giornata di prove sul tracciato di Mandalika, in cui il 26enne ha mancato l'accesso diretto alla Q2. Pur avendo compiuto dei buoni passi avanti a rispetto al primo turno di prove, l’alfiere del team Repsol Honda non è riuscito a inserire tra i primi dieci la sua RC213V, chiudendo il venerdì in diciannovesima piazza.

“Le FP1 non sono state particolarmente buone. Siamo partiti con una base con cui non mi sono sentito particolarmente a mio agio, soprattutto dal punto di vista dell’elettronica. Poi, nel pomeriggio mi sono trovato abbastanza bene e penso siamo riusciti a fare un passo avanti montando la gomma “H”, che qui è la soft. La moto ha reagito molto meglio, anche l’elettronica funzionava in maniera più corretta, e questo mi ha permesso di essere abbastanza forte, specialmente con pneumatici usati”, ha raccontato Joan ai giornalisti.

Il pilota iberico ha poi parlato più nello specifico dell’andamento del suo turno pomeridiano, spiegando cosa gli ha impedito di guadagnare l’accesso diretto alla Q2.

“Quando è arrivato il momento di fare l’attacco al tempo con la prima gomma sono stato disturbato da Marc. Non so cosa sia successo, se abbia avuto qualche problema, fatto sta che mi ha disturbato e non sono riuscito a fare il giro - ha osservato Mir - Nel secondo tentativo ero dietro a Pecco e abbiamo preso due bandiere gialle, mentre nel terzo la mia unica opportunità era quella di dare tutto. Penso stessimo facendo un buon giro e credo che se l’avessimo finito saremmo probabilmente riusciti a piazzarci tra i primi cinque o sei, senza migliorare nell’ultimo settore. Sennonché ho visto che Pecco è andato largo e io ho frenato nel suo stesso punto e sono andato un pochino fuori linea e qui mancare la linea significa finire direttamente a terra. Ho perso l’anteriore e tutte le possibilità che avevamo di entrare in Q2 sono svanite in quel momento”.

Il maiorchino si è poi espresso sul fatto che Marc Marquez lavorerà con Frankie Carchedi, suo capotecnico ai tempi della Suzuki, nel suo anno d’esordio con i colori del team Gresini.

Se è fortunato a lavorare con lui? Non lo so, staremo a vedere - ha risposto ridendo Joan - Mi piace Frankie, abbiamo tanti bei ricordi insieme e mi piace il modo in cui lavora, quindi spero avrà molto successo in futuro con Marc”. 

Parole al miele quelle spese dal 26enne nei confronti del capotecnico con cui si è laureato Campione del Mondo nel 2020: “È piuttosto calmo ed è quel tipo di persona che se deve stare sveglia di notte per sistemare la moto, lo fa - ha osservato - Non è semplice trovare qualcuno così e penso che una delle sue più grandi qualità sia proprio il fatto che ama il suo lavoro ed è bravo a svolgerlo”.

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