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SBK, Ottaviani: "Per vincere con MV basta farsi trasportare dalle emozioni”

Superate le sofferenze del 2022 la MV Agusta sta tornando ai vertici del CIV Supersport con Luca Ottaviani che non accenna a fermarsi dopo la doppietta al Mugello: la F3 800 è diventata un avversario temibile per Yamaha e Ducati

SBK: Ottaviani:

Un anno e mezzo prima di togliersi le prime soddisfazioni, poco più di un paio di mesi per affermarsi quale seria antagonista di Yamaha e Ducati nel CIV Supersport. Dalla sua uscita inaugurale in gara per mano dell’Extreme Racing Service (datata 3 aprile 2022), la F3 800 aveva stentato a farsi largo tra le Next Generation. Vissuta un’annata di sofferenza-e-apprendistato con neanche un podio all’attivo, questa stagione ha trovato in Luca Ottaviani un efficiente interprete. Al debutto con MV Agusta, con tanto lavoro e determinazione sta riportando la celebre casa varesina ai vertici della Supersport nazionale, certificando i progressi velocistici della tre cilindri più volte sottostimata. Messi a segno i primi podi del nuovo corso tra Vallelunga e Misano, lo scorso 2-3 settembre sui saliscendi del Mugello l’urbinate ha concesso una perentoria quanto storica doppietta dal sapore di rivincita per tutti i suoi protagonisti.

1-2 di Ottaviani e MV al Mugello

“Seppur consapevoli del nostro potenziale, finora per una serie di motivi non avevamo raccolto quanto seminato. Come storicamente accade al Mugello, entrambe le gare sono state tiratissime con sorpassi ogni dove - ha dichiarato Ottaviani, il quale non saliva sul gradino più alto del podio da tre anni a questa parte - la doppietta ce la siam dovuta sudare sino al fotofinish sia sabato che domenica, alla fine siamo riusciti nell’impresa. Sono al settimo cielo. Per me stesso perché lo scorso inverno mi sono in discussione scommettendo su una moto che non aveva ancora dimostrato nulla e che nessuno volevo guidare. Per la squadra per aver creduto nelle mie capacità. Per il marchio che l’anno scorso aveva visto partire in sordina il progetto F3 800, almeno al CIV”.

Grido liberatorio sul podio

Sul podio di Gara 2 si è lasciato andare ad un grido liberatorio (vedi foto d’apertura). Un gesto non passato inosservato, che racchiude ben oltre la semplice gioia di quegli attimi: “Mi sono epurato dalle sofferenze del passato. Nel corso della mia carriera ho sempre fatto affidamento su quel poco che possedevo, senza avere grosse possibilità di scelta - ha spiegato - ho corso con Kawasaki agli albori del predominio Yamaha in Supersport, poi sono passato alla R6 per seguire l’allora moda del momento. Un percorso pieno di alti e bassi, spesso non ho potuto esprimermi al meglio a causa di fattori esterni che non dipendevano da me. Questo 2023 rappresenta dunque un nuovo inizio. Per la prima volta ho la fortuna di correre all’interno di una struttura d’eccellenza, professionale, dove si pensa esclusivamente alla pista. Serenità e stabilità che recentemente mi sono mancate. Non solo a livello psicologico, ma anche economico”.

Inizio a rallentatore

Quarto classificato a -60 dal leader di campionato Simone Corsi, la matematica esclude ormai Otta-San dai giochi-titolo. Un peccato se si considerano le due vittorie e gli altrettanti podi inanellati nelle ultime sei gare: “Ad inizio stagione abbiamo dovuto risolvere alcune criticità. Nei mesi invernali siamo andati in Spagna per dei giorni di test, beccando l’unica settimana dell’anno col termometro fisso sui cinque gradi - ha scherzato - con poco tempo a disposizione ci siamo ritrovati a sperimentare soluzioni nei primi week-end di gara (Misano 1 e Mugello 1; ndr). Con tanto sacrificio abbiamo reso la moto vincente. Ci siamo focalizzati sulla partenza. Mi sono dovuto adattare alla gestione della frizione, differente rispetto a quella meno estrema delle moto giapponesi. Basta guardare l’andamento delle prime gare: partivo di m..., rimontavo, ma ormai era troppo tardi per salire quantomeno sul podio”.

L’amore per MV Agusta

Sebbene passi puntualmente sottotraccia rispetto alle fin troppo chiacchierate Yamaha e Ducati, la F3 800 è diventata un avversario temibilissimo per la concorrenza. Chissà qual è il segreto per portarla al limite: “Tutte le moto hanno due ruote, un motore, un impianto frenante, ecc... semplicemente, mi sono adeguato al suo comportamento. Mi lascio trasportare dalle emozioni quando ci salgo in sella. Sono un romanticone, ho sempre sognato difendere i colori di MV Agusta. I pregi di correre con-e-per questo marchio sono soprattutto morali - ha spiegato - eseguire questo compito, tuttavia, non genera in me più responsabilità. Sono lo stesso di cinque anni fa. Mi piacerebbe creare un programma a lungo termine con Extreme Racing Service e MV Agusta. Se dopo Imola mi lascerò andare ad una dichiarazione d’amore verso la mia F3 800? Fosse per me l’avrei già acquistata!”.

Le ruotine quotidiana

Entrare a far parte della famiglia di Extreme Racing Service (formazione di riferimento di MV al CIV) gli ha recato un secondo dono: “In seguito all’accordo con il team, per decisioni interne alla casa madre, sono diventato collaudatore di MV Agusta. Un ruolo tutto da scoprire, intrapreso con grande interesse e determinazione. In questi giorni, ad esempio, mi recherò a Porto Cesareo a svolgere un test con un nuovo modello uscito dalla fabbrica. Trascorro inoltre molto tempo in palestra e appena posso vado in moto. La mia vita ruota attorno alle corse, non ho alcun tipo di hobby. Spero che il mio stile di vita resti immutato anche in futuro, adoro essere monotono!”.

Verso Imola

Intanto Ottaviani inizia ad affilare le armi in vista dell’ultimo round stagionale in programma il 7-8 ottobre prossimi in quel di Imola. Con due gare e 50 punti a disposizione avrà la concreta chance di correggere il quarto posto finale del 2020, ad oggi miglior piazzamento in carriera nel CIV Supersport: “Punteremo di nuovo alla vittoria, potendo contare sui riferimenti acquisiti lo scorso luglio nella wild card mondiale. Se Corsi conquisterà il titolo? Se lo meriterebbe anche qualora dovesse perderlo. Si è rivelato il più forte, commettere errori di rado, la sua è una mentalità da campionato superiore. Lo definisco il classico ‘cagnaccio’, un pilota vecchio stile. Lo adoro per questo motivo. Mi dà gusto combattere contro colleghi del suo calibro, ha alzato il livello della categoria”.

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