Decimo alla fine del turno di prove che determina il passaggio o meno al Q2 del sabato Joan Mir non ha nascosto la propria contentezza. Era da un po’ che la Honda non si faceva vedere così avanti e sebbene il passo avanti potrebbe rivelarsi solamente un fuoco di paglia, il suo piazzamento sommato al quarto posto di Marc Marquez, hanno dato morale alla squadra.
“Sono soddisfatto per oggi – ha il maiorchino - Per la prima volta siamo riusciti a fare un venerdì solido. Non posso dire di essere felice in toto, ma il passo è stato buono. Non ho potuto sfruttare le scie e fare un giro pazzesco, però sono andato discretamente e il ritmo c’è. Abbiamo tutto per inserirci in una posizione migliore rispetto al solito e cercare di divertirci”.
L’entusiasmo non ha comunque impedito all’iberico di mantenere un certo realismo. "Il risultato è viziato dal fatto che la pista è nuova e in queste situazioni il pilota fa sempre un po’ la differenza. C’è sempre qualcuno che si adatta più rapidamente. A differenza di Misano tutti qui abbiamo margine di miglioramento. Per quanto ci riguarda abbiamo lavorato bene oggi e credo che il test al Simoncelli sia servito sia a me, sia al team”.
Se l’indomabile RC213 V ha reagito bene, anche la risposta ottenuta dalle gomme è stata incoraggiante. “Siamo rimasti colpiti dalla performance. La vecchia carcassa rendeva la moto peggiore in termini di grip. Sembra che tutti fatichino, noi invece siamo andati bene”.
In attesa degli sviluppi del weekend, meglio godere. “È solo l'inizio, però al box festeggeremo. Psicologicamente è stato utile. Mi ha riportato ai bei tempi”.
Infine sulle criticità presentate dal tracciato indiano il 26enne ha concluso: “La curva 1 mi ha messo in difficoltà. In cinque passaggi sono finito largo due volte. È complicato fermare la moto. Inoltre il muro è vicino e ho rischio almeno in un paio di occasioni. Siamo al limite sul fronte sicurezza in alcune zone, ma sull’asciutto è ok. Sul bagnato, invece, potrebbe essere diverso” .