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SBK, Rea: “I 500 giri? Non capisco che direzione voglia prendere Kawasaki”

“Ci servono i punti per le concessioni per ottenere gli ultimi elementi che ci mancano per usare i giri in più, ma noi dovremmo pensare a essere competitivi non a quello”

SBK: Rea: “I 500 giri? Non capisco che direzione voglia prendere Kawasaki”

Il fine settimana a Imola si è chiuso con una nota lieta per Jonathan Rea, che ha collezionato il suo secondo podio in due giorni, con il terzo posto in Gara 2. Il massimo risultato possibile per il Cannibale della Kawasaki, sebbene il 36enne non nasconda di aver sognato qualcosa di meglio nelle prime fasi della corsa.

“Sinceramente, c’è stato un momento in cui ho pensato che avremmo potuto lottare per qualcosa di più. Non ero certo della scelta di gomme fatta da Bassani, ma pensavo che la B0800 posteriore fosse una buona scelta per la nostra moto, anche se la maggior parte dei nostri rivali montava la SCX - ha raccontato Rea - Dopo pochi giri ho pensavo avessimo fatto jackpot con quella gomma, ma dopo tre quarti di gara mi sono trovato davvero in difficoltà con l’anteriore e i cambi di direzione. Usavo troppo la gomma, e faticavo soprattutto tra le Curve 2 e 3”. 

Il fatto di non essere riuscito a restare con Razgatlioglu e Bassani fino a fine gara non toglie però il sorriso a Johnny. Il sei volte iridato sa bene che il gradino più basso del podio non sarebbe stato alla sua portata senza l’involontario aiuto del leader del campionato Alvaro Bautista, finito ruote all’aria dopo sole due curve.

“Sono contento perché è stato il miglior fine settimana della mia stagione, con due podi nelle gare lunghe. Ovviamente, il podio di Gara 2 è stato il risultato della caduta di Alvaro, che sono sicuro sarebbe stato di nuovo in lotta per la vittoria - ha ammesso - Spero stia bene, perché non è mai bello cadere al primo giro in Curva 2. Ho fatto dei bei sorpassi a inizio gara, mi sono portato in terza posizione e ho cercato di tenere il passo di Toprak e Bassani più che ho potuto”.

Nemmeno i giri in meno della Superpole Race, d’altra parte, hanno permesso all’alfiere della Kawasaki di andare più in là della quarta posizione: “Pensavo che fosse la nostra miglior occasione per fare un buon lavoro, perché l’intensità necessaria per rendere competitiva la moto ti porta a essere oltre il limite in ogni giro - ha riconosciuto - Partire settimo non è il massimo e, anche se ho fatto una buona partenza, non avevo il passo. Ho lottato con Locatelli che ha fatto un ottimo lavoro e non ha commesso errori. Faccio i complimenti a lui, Toprak e Bautista”.

A proposito di distanze ridotte, Rea è stato contento della scelta di ridurre di quattro tornate l’ultima gara di questo fine settimana: “C’è stata una riunione questa mattina tra i piloti e gli ufficiali della sicurezza della FIM e abbiamo preso questa decisione. Come ho detto ieri, in Superbike ci dobbiamo preparare fisicamente e mentalmente per tre gare, due lunghe e una corta. È tanta roba e 39°C sono tanti, per questo eravamo quasi tutti concordi - ha spiegato - Forse è qualcosa che il campionato potrebbe considerare, perché si nota anche dall’esterno che disputare una gara di 80 km o di 75 non fa differenza in termini di spettacolo. Penso che potrebbe essere una buona direzione da seguire in futuro. In passato ci dovevamo preparare per due gare normali, mentre adesso abbiamo una gara lunga al sabato, poi 15 minuti di Warm-up, la Superpole Race e una gara alla domenica ed è tanto dal punto di vista fisico. Il nuovo podio con la Q&A è molto bello, ma tra quello e il parco chiuso ci vogliono almeno 20 minuti”.

In un weekend contraddistinto da un nuovo cambiamento dei giri motore concessi a Ducati e Kawasaki, il Cannibale non poteva lasciare Imola senza spiegare cosa potrebbe rappresentare per la ZX-10RR la possibilità di sfruttare 500 giri/minuto in più.

“Sicuramente aiutano perché ti permettono di essere più aggressivo con le rapportature del cambio, accorciando di molto l’ultima marcia. Non ne sono sicuro, ma penso potremmo usare anche una migliore specifica per l’albero a camme e generare più potenza” ha affermato Rea, ammettendo però di essere combattuto sulla questione: Non capisco fino in fondo la direzione che hanno preso il mio team e la Kawasaki, perché dobbiamo prima di tutto ottenere i punti per le concessioni per ottenere gli ultimi elementi che ci mancano, ma l’obiettivo è quello di salire sul podio e provare a lottare per la vittoria e questo non ti porta quei punti - ha affermato - Abbiamo bisogno di essere competitivi, quindi spero non riusciremo a ottenerli, perché questo significa che stiamo facendo un buon lavoro e non ci servono i punti per le concessioni. È una situazione strana”.

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