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SBK, Rea ammette: “Ho pensato al ritiro, ma credo ancora in questo progetto”

“Ho iniziato a farmi delle domande quando ho visto che non ero competitivo. Io e la Kawasaki siamo rimasti vittime dei nostri successi e ora dobbiamo fare un grosso step, ma sono nel mio miglior stato di forma e voglio tornare a vincere”

SBK: Rea ammette: “Ho pensato al ritiro, ma credo ancora in questo progetto”

Donington Park ha regalato una boccata d’ossigeno a Jonathan Rea, che ha messo in archivio due terzi posti sul tracciato di casa, dopo aver strenuamente lottato per la vittoria nelle prime due gare del weekend. Con i due podi sul suolo natio, il sei volte iridato ha così portato a quota 251 i podi conquistati nella sua incredibile carriera. Una piccola iniezione di fiducia per il 36enne, che in questo 2023 sta affrontando la stagione più complicata da quando veste i colori della Kawasaki.

“Credetemi, ho pensato al ritiro. Quando ho faticato a essere davvero competitivo, ho iniziato a farmi delle domande” ha ammesso il Cannibale in un’intervista a cuore aperto, rilasciata al sito ufficiale del Mondiale SBK. “È dura perché le persone mettono in discussione la mia presenza qui, dicendo ‘ha fatto abbastanza’ o ‘perché continua a correre?’, ma in questo momento credo ancora nel programma in cui sono coinvolto e spero troveremo la giusta direzione”. 

Nonostante la scarsa competitività della ZX-10RR rispetto alle performance dei rivali, il nordirlandese non si è perso d’animo e continua a lavorare a testa bassa, per riportare la sua Kawasaki su quel gradino più alto del podio che le manca dalla vittoria conquistata in Gara 1 a Phillip Island, nel Round conclusivo del 2022.

“Sono molto motivato a vincere. Voglio trionfare di nuovo. Sento di avere ancora molto da dare e di guidare nel mio miglior stato di forma in assoluto. Mi faccio il culo ad ogni giro. Sembra un obiettivo lontano in questo momento, perché è difficile essere competitivi, ma perché non dovresti lavorare se credi davvero che sia possibile? ha chiosato Johnny, sottolineando come la sua vita ruoti tutta intorno alle corse: “Non è che abbia molto altro, in realtà. Ho una moglie e dei figli a casa, ma non ho altro, oltre a correre in moto. Questa è la mia vita - ha ammesso - Questo è tutto quello che conosco da quando ero bambino e non mi sono permesso di pensare a cosa verrà dopo. Il giorno in cui avrò la sensazione di non poter essere competitivo, o in cui non mi divertirò più allo stesso modo, allora forse penserò ad andarmene. Quando non vinci, devi trovare delle soddisfazioni in altri aspetti ed è dura. Potete credermi, perché ci sono passato. Adesso però sto cominciando ad imparare a pormi degli obiettivi più piccoli per non diventare ossessionato dal pensiero della vittoria e trovare altri modi per continuare a essere motivato”.

Quarto in campionato, a 12 punti da Andrea Locatelli, il sei volte campione della SBK non è certo nella posizione in cui vorrebbe essere. Come certificano i soli sei podi conquistati nelle prime 18 gare di questo complicato 2023.

“Valutando la stagione fino a questo momento, è stata molto sfidante. I tempi sono cambiati da quando vincevamo in ogni weekend - ha affermato il nordirlandese, analizzando le cause dietro alla situazione in cui versa il KRT - La cosa principale che ci manca è lo sviluppo. Fondamentalmente la nostra moto è la stessa da tanti anni e siamo un po’ vittime dei nostri successi. Quando vinci per tanti anni non hai molte ragioni per migliorare. Quando Ducati è arrivata con la sua moto nel 2019 è stata la prima dimostrazione di questo nuovo livello. Altri costruttori poi hanno iniziato ad arrivare con delle nuove moto e a fare dei grossi miglioramenti. Noi stiamo facendo dei piccoli affinamenti, ma adesso ci serve un grosso passo avanti. Il Mondiale SBK ha un livello davvero elevato. I tempi sono molto vicini a quelli della MotoGP, per questo dobbiamo lavorare sodo per ritrovare quel livello a cui eravamo un tempo. Ho delle grandi persone intorno a me. Dobbiamo affrontare la tempesta e sperare di tornare presto a lottare la vittoria”.

Un percorso lungo e complicato, ma la crescita vista a Donington lascia ben sperare. “Adesso mi trovo bene in sella. Abbiamo iniziato a fare degli step e speriamo di poter concludere la stagione meglio di come l’abbiamo iniziata. Il mio obiettivo per l’ultima parte del 2023 è sicuramente quello di salire sul podio nella maggior parte dei weekend. Quando sali sul podio c’è quel piccolo riconoscimento che ottieni per aver raggiunto qualcosa di buono. Arrivare quarto può essere buono, puoi essere vicino, ma non hai la stessa sensazione di aver raggiunto qualcosa - ha commentato Rea - Essere nel Mondiale SBK e far parte del Paddock Show ti fa sentire valorizzato, ma il mio obiettivo principale è vincere una gara. Voglio tantissimo tornare a vincere. Quest’anno ci saranno delle occasioni in cui potremo giocarcela. Non possiamo aspettarci di vincere in ogni fine settimana perché i nostri rivali sono davvero troppo lontani, però salire sul podio e vincere una gara per me sarebbe un bel modo per togliermi delle soddisfazioni in questa seconda parte di 2023”. 

Una delle grandi chance di Johnny potrebbe arrivare proprio nel Round di questo fine settimana a Imola. Una non pista poco amata da Alvaro Bautista, che sul tracciato sulle sponde del Santerno dovrà pagare anche lo scotto di altri 250 giri in meno.

“Non vedo l’ora di correre a Imola. Ho dei bei ricordi lì, mi piacciono il tracciato e il layout. Non ho mai corso per un marchio italiano, non parlo italiano, maho  un buon feeling con i tifosi italiani, perché in Italia hanno una passione diversa rispetto agli altri posti ed è forse uno dei luoghi migliori in cui correre” ha ammesso il Cannibale, che spera di riportare davanti a tutti uno sprazzo di verde.

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