Da quando il vero e proprio vaso di Pandora dell'aerodinamica è sato scoperchiato in quel di Borgo Panigale per quanto riguarda la MotoGP, gli altri Costruttori sono stati costretti ad adeguarsi per tentare di non perdere il treno. Ognuno ha scelto una strada diversa, perché proprio come ha definito Romano Albesiano in una nostra recente intervista, l'aerodinamica applicata alle moto è in ogni caso una 'scienza'ancora relativamente giovane con ampi margini di sviluppo.
KTM ha compreso bene l'importanza di questo aspetto e dopo qualche soluzione tutto sommato abbastanza conservatrice, potrebbe aver messo in cantiere degli sviluppi davvero consistenti in vista del 2023 e questo anche in virtù della collaborazione nata con Red Bull F1, la squadra che si è appena confermata campione del mondo con Max Verstappen. In Formula 1 l'aerodinamica è stata esplorata e continua ad esserlo in modo quasi maniacale, per cui è plausibile che la RC16 che vedremo a Sepang possa sfoggiare qualche novità davvero interessante da osservare anche per i rivali.
Durante la presentazione del Team per il 2023, Pit Beirer ha affrontato l'argomento spiegando l'attuale posizione di KTM ed anche sottolineando quanto sia importante lavorare su ogni singola area della moto per non perdere terreno rispetto ai rivali.
"La nostra partnership con la Red Bull è molto speciale in generale, risale al nostro primo progetto di corse nel 2003 ed esiste ancora. Abbiamo visto che dovevamo fare qualcosa con lo sviluppo aerodinamico e se guardi i ragazzi della Formula 1 nella famiglia Red Bull puoi capire facilmente che hanno fissato lo standard. È stato davvero interessante per noi avere queste persone a bordo, guardare la moto in un modo diverso e fare alcuni ragionamenti sull'aerodinamica a cui non avevamo pensato. È stata una bella esperienza durante l'inverno".
Beier ha spiegato che attualmente l'aerodinamica non costituisce ancora una voce di budget 'pesante'.
"Non posso dire quale percentuale del budget stiamo spendendo per l'aerodinamica, ma rispetto al budget totale non è enorme. Fa parte del puzzle, ma il resto è ancora molto importante. Ci sono così tante cose che devi fare bene e tutto deve essere ulteriormente sviluppato, quindi non possiamo spendere metà del budget per lo sviluppo aerodinamico".
Resta insomma fondamentale lavorare sul pacchetto, più che sulla singola soluzione.
"In MotoGP fallisci al 100% se un aspetto della moto non è abbastanza buono. Se qualcosa non è abbastanza buono per ottenere quegli ultimi due decimi, allora non passi dal podio al 7° posto, sei direttamente fuori dai punti: ecco quanto è stretta la forbice. La più piccola debolezza significa che devi attraversare una fase difficile, ed è esattamente quello che è successo a noi la scorsa estate",
La MotoGP resta il terreno di caccia più complesso per Beirer, che pure ha un'enorme esperienza ad altissimo livello in altre discipline come il cross.
“Se hai una buona base sulla moto e un pilota forte in altre discipline, sai già che finirai da qualche parte tra i primi cinque. Nella MotoGP, invece, al momento non è una cosa scontata. Un errore significa che devi lottare per gli ultimi punti”.