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A Troy Bayliss l'onore di portare a Misano la Ducati Imola 750 SS di Paul Smart

E' la moto che vinse la 200 Miglia di Imola nel 1972 guidata dal pilota britannico cognato di Barry Sheene che trionfò in volata su Bruno Spaggiari rimasto quasi senza benzina sul traguardo

Moto - News: A Troy Bayliss l'onore di portare a Misano la Ducati Imola 750 SS di Paul Smart

E' toccato a Troy Bayliss l'onore di...fare un giro d'onore al WDW con la più mitica delle moto di Borgo Panigale: la Ducati SS750 Imola Desmo con la quale Paul Smart vinse la 200 miglia di Imola nel 1972.

E' il sito Ducati che ricorda la storia immortale di questa moto:

Sono stati versati fiumi di inchiostro sul fantastico giro finale, che ha visto Smart e Spaggiari fianco a fianco quasi fino al traguardo; ma si è parlato poco di come questa corsa abbia cambiato il destino della Casa produttrice. La vittoria a Imola ha determinato quello che sarebbe stato l'approccio futuro della Ducati alle corse, con una focalizzazione quasi esclusiva su macchine derivate dalla produzione. Comunque, prima di discutere Smart, Imola e la leggendaria "numero 16", dobbiamo fare un passo indietro.

Nel 1972 Checco Costa aveva portato in Italia la formula delle 200 Miglia e la Ducati aveva preparato otto moto per Paul Smart, Bruno Spaggiari, Ermanno Giuliano e Alan Duscombe. Le moto avevano motori e telai di produzione, ma vennero preparate, al solito, in brevissimo tempo. La maggior parte del lavoro, comunque, sarebbe tuttora quasi invisibile, dato che riguardava i più piccoli dettagli: dovunque fosse possibile, ogni pezzo della moto venne accuratamente limato e alleggerito. In aggiunta, nuovi carburatori Dell'Orto da 40 mm con pompa di ripresa arrivarono appena in tempo, fornendo una perfetta alimentazione ai grossi Bicilindrici che sviluppavano 80 CV a 8.500 giri.

All’ ultimo giro, Bruno Spaggiari, che conduceva la gara, terminò il carburante, così da aprire la strada della vittoria a Paul Smart, che per coincidenza compiva gli anni proprio il 23 Aprile. La gara terminò quindi con Smart e Spaggiari al 1° e 2° posto, trionfatori di quella incredibile gara. 

Da questa moto derivarono poi le SS750 di serie che si differenziarono, nel corso degli anni, di un nuovo telaio, più stretto nella zona della sella e di una diversa forcella, non più a perno avanzato.

Con questa moto si mise in luce Franco Uncini, nell'allora campionato delle derivate di serie, nella stessa scuderia gestita da Bruno Spaggiari correva 'Pollicino' Sabattini. Con la 750 SS corsero anche piloti del calibro di Carlo Perugini e Adelio Faccioli, entrambi poi passati al mondiale della classe 500.

La 750 SS pesava 163 Kg ed erogava circa 85 cv a 9.000. Aveva una testa a due valvole, carboratori Dell'Orto da 40 e freni a disco con pinze Lockeed (le prime Scarab).

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