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MotoGP, Bagnaia: "La mia migliore vittoria, contro Marquez è ancora più dolce"

"Valentino mi aveva innervosito dicendo che dovevo vincere, ora potrà farlo sempre! Nel team ufficiale mi sento più sereno. Prima di pensare al campionato devo stare davanti a Quartararo"

MotoGP: Bagnaia:

Più che una vittoria per Bagnaia è stata una liberazione, dai cattivi pensieri, dalla sfortuna, dalle critiche, da tutto quello che avrebbe potuto essere ma non è stato. Due anni e mezzo a guardare gli altri che vincevano, saperlo di avere i mezzi per riuscirci a propria voglia ma fallire per sfortuna, errori, problemi. Se la prima volta non si scorda mai, vincere dopo avere tenuto a bada Marquez per 23 giri che sono sembrati un’eternità scolpisce nella mente ogni secondo, ogni sorpasso restituito, fino alla bandiera a scacchi.

“Quando l’ho vista, ho pensato: è finita! - ride Bagnaia - Ho passato tutta la gara a guardare quella tabella che mi segnava +0 su Marquez. Ho pensato a tutte le volte che ero stato competitivo e avevo perso l’occasione, tutto questo ha reso vincere più dolce. Come averlo fatto dopo una grande lotta contro Marc, sarà bello arrivare da soli con il traguardo ma così lo è ancora di più. E poi non l’avevo mai fatto, solo una volta nel 2018, in Moto2 contro Oliveira”.

Che vittoria è per te?
La migliore, vincere in MotoGP è stato il mio sogno fin da quando ero bambino e in più ho battuto Marquez, uno dei piloti con più titoli. Anche se non è ancora al 100% rimane fortissimo”.

Avevi pensato come sarebbe stato?
Non puoi mai immaginarti come sarà una vittoria, quella di oggi è stata grandissima. Sapevo di essere forte e anche che Marquez sarebbe stato il più veloce. Ho iniziato a spingere come un matto e non ho mai smesso. Alla fine ce l’ho fatta e non era scontato, perché ero arrivato qui con sacco domande. Non ero mai andato a punti qui in MotoGP, invece questa volta, fin dal primo turno di libere, è stato tutto perfetto. In qualifica avevo fatto un tempo della madonna e oggi una gara incredibile con un passo infuocato”.

Pensavi di riuscire prima a vincere?
Ogni pilota ha i suoi tempi, nel mio anno di debutto in MotoGP avevo faticato, ero stato 4° solo a Phillip Island, ma comunque ero arrivato lontano dai primi. Quest’anno avevo perso l’occasione almeno un paio di volte: a Portimao a causa delle bandiere gialle in qualifica e al Mugello cadendo. Ogni volta mancava qualcosa, ma in questo fine settimana è andato tutto bene. Non sarà facile averne un altro così, in cui non ho nemmeno toccato la moto, ma spero di essere altrettanto veloce a Misano”.

"Ogni volta che sprecavo un'occasione accumulavo rabbia, non è stato facile gestirla"

Hai parlato delle occasioni sprecate: come hai reagito in quei momenti?
Ho accumulato molto rabbia e non è stata facile da gestire. A casa vedevo i post sui social, gli insulti, non è stato semplice. Però sapevo che dalle situazioni difficili nasce sempre qualcosa di buono e la prima vittoria in MotoGP è arrivata nella pista più ostica per me”.

Parlavi del tempo che serve a ogni pilota, a te ne è servito troppo?
“Se guardiamo alla mia carriera, in Moto3 ho faticato prima di essere competitivo, finché non sono andato nel team Aspar dove mi sono trovato bene. Al contrario, in Moto2 sono stato prima debuttante dell’anno e poi campione del mondo. In MotoGP ho sofferto nei primi due anni, ma da quando sono entrato nel team ufficiale mi sento incredibilmente bene. A volte è importante la situazione in cui ti trovi, sentirti al centro di un progetto, come me adesso e questo mi rende più sereno.

Valentino aveva predetto la tua vittoria.
Mi aveva reso più nervoso, non mi aveva mai detto prima una cosa del genere. Poi mi sono calmato, ho pensato che avevo il passo per stare con Marquez e che avevo fatto un buon lavoro, in altre parole potevo vincere. Voglio dare un grande abbraccio a Vale, da adesso in poi può dirmi ogni volta che devo vincere (ride)”.

"Avevo un solo obiettivo: non lasciare Marquez davanti neppure per una curva"

La tua lotta con Marquez hanno ricordato quelle con Dovizioso.
Non lo so, ma posso dire che mi sono divertito molto (ride). Ho deciso di stare davanti perché quella era la migliore posizione possibile, quando sei in piste con poco grip come questa è più facile difendere che attaccare. Sapevo che non mi avrebbe superato fino alla fine, sarebbe stato inutile per lui, ma quando l’ha fatto mi sono accorto che non riusciva a fermarsi come voleva perché la gomma posteriore era consumata. Potevo incrociare la traiettoria, pensavo solo a non lasciarlo davanti davanti neanche una curva, altrimenti sarebbe poi stato difficile superarlo.

Hai fatto una gara perfetta?
Ho commesso 4 errori: due alla curva 6 e altrettanti alla 8 (ride)”.

Sei di nuovo secondo in campionato a cinque gare dalla fine.
In questo momento devo pensare solo a me, a essere veloce come in questo fine settimana, non a Quartararo. Prima di parlare di campionato devo recuperare punti, 53 restano tanti e dovrò stare sempre davanti a Fabio. La mia ambizione è comunque molto grande e questa vittoria mi dà grandissima motivazione.

Hai una dedica per questa vittoria?
"Dico grazie alla Ducati, alla mia famiglia e alla mia ragazza Domizia, oggi avrà sofferto moltissimo!".

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