La Stelvio è uno dei modelli più venduti della casa milanese, pur non avendo raggiunto numeri all’altezza delle previsioni. A differenza della Giulia però, il primo SUV meneghino è stato comunque un successo. E’ stata sicuramente un’ardua sfida competere direttamente in un mercato dove altri Brand erano più che consolidati, ma la Stelvio è riuscita non solo ad offrire una valida alternativa ed anche a soddisfare le aspettative di un’alfista.
A circa tre anni dal lancio, il Model Year 2020 si rinnova, non tanto nelle doti tecniche ed estetiche, ma più che altro per colmare il gap tecnologico con la concorrenza, per scalare quanto più possibile la vetta tra le vetture Premium. In prova abbiamo guidato l’Alfa Romeo Stelvio 2.0 Turbo da 280 CV con cambio automatico AT8 a trazione integrale Q4, in allestimento Veloce.
QUANDO FINISCE IL SUV, COMINCIA STELVIO
Una frase forte, d’impatto, che accompagnò il lancio del SUV del Biscione. Ancora oggi è attualissima, sia perché il design esce dai canoni tradizionali, ma soprattutto perché alla guida offre un’esperienza simile ad una berlina sportiva (con un feeling da trazione posteriore).
La My2020 esteticamente non cambia molto, è stato rivisto qualche dettaglio che viene proposto nella stessa tinta della carrozzeria, mentre altri elementi sono ora bruniti. Il cofano possente richiama lo stile della Giulia, mostrando l’attuale family feeling della casa. All'anteriore troviamo l'inconfondibile scudetto e il trilobo che da anni caratterizza il frontale delle vetture milanesi. Le proporzioni sono equilibrate, anche se generose, ma stiamo parlando pur sempre di un SUV di segmento D.
I proiettori anteriori sono Bi-Xenon da 35W con AFS e fendinebbia, peccato che non siano ancora disponibili in tecnologia Full Led a matrice attiva. Molto utili e belle sono le luci di cortesia sulle maniglie esterne, di serie. Il profilo è decisamente da SUV/Coupè ed è talmente dinamico che il lunotto risulta essere molto piccolo, con una linea davvero ben riuscita. I cerchi da 20 pollici con pinze freno nere, sono sinonimo di grande sportività.
Il posteriore è in piena armonia con il profilo dell’auto e mostra luci a LED, doppio terminale di scarico e antenna a pinna di squalo.
INTERNI PIÙ PREGIATI E CURATI. SPAZIO A SUFFICIENZA E SOLUZIONI SODDISFACENTI
In pieno stile Alfa Romeo, il volante è un elemento di sportività. Sia nella conformazione dello stesso, che per la presenza delle palette in alluminio dalle dimensioni degne di una supercar, così come il fatto di essere solidali con il piantone e non ruotare con il volante. Anche il pulsante di accensione posto sul volante sottolinea ancora di più l’animo sportivo della Stelvio.
Il quadro strumenti si divide in tre elementi, due analogici ed uno digitale al centro, un display TFT a colori da 7 pollici.
Il design della plancia comandi non cambia, ma i materiali sono più curati e meglio assemblati. Il layout del tunnel centrale e della leva del cambio è stato migliorato.
Il vero cambiamento è nel software del sistema infotainment, l’Alfa Connect Navi 8.8" Multitouch. È un nuovo sistema più fluido, più fruibile sia dal Rotary pad che dallo schermo touch. Le App sono disposte in widget in perfetto stile smartphone, con la possibilità di cambiare il loro ordine e le loro dimensioni. Il collegamento con il proprio smartphone per le funzioni Apple Carplay e Android Auto è immediato.
Il bagagliaio ha una capacità di carico di 525 litri, espandibili se si abbattono i sedili posteriori. La soglia di carico è in linea con il piano, per un facile accesso dei bagagli. All’interno del vano vi è una presa da 230 V ed una da 12 V.
Alcune nostre note:
- Il Navigatore utilizza Mappe TomTom aggiornate
- Il Comando vocale funziona bene, ma meglio utilizzare il sintetizzatore dello Smartphone, una volta collegato
- Radio digitale DAB disponibile
- Manca il tasto fisico diretto sul tunnel centrale per visualizzare il sistema di “Navigazione”
- Comodo sistema Wireless per la ricarica dello Smartphone all’interno del bracciolo
- Ottimo impianto stereo Harman Kardon da 14 altoparlanti, incluso Subwoofer
- Cassetto lato passeggero poco capiente
- Presenti bocchette d’aria, prese USB e pulsanti riscaldamento sedili per i passeggeri posteriori
- Sedili posteriori ribaltabili e frazionati nel rapporto 40:20:40
MOTORE: 280 CV PER UNO O-100KM/H IN SOLI 5,7 SECONDI
Il motore è un turbo benzina, quattro cilindri da 280 CV, ma è talmente straordinario che riesce a muovere la mole dello Stelvio a velocità proibitive in men che non si dica.
Il cambio automatico AT8 è di tipo a convertitore di coppia della ZF, dagli innesti rapidi ed impercettibili. La trazione è integrale automatica Q4. In condizioni normale di aderenza, trasmette la coppia motrice al 100% al retrotreno, come una vera vettura a trazione posteriore. Nei momenti di perdita di aderenza, attraverso una scatola di rinvio (dotata di frizione attiva e attuatore integrato) e un differenziale anteriore, il sistema trasferisce fino al 50% della coppia motrice all'assale anteriore.
La Stelvio vanta un rapporto peso/potenza unico, grazie all’utilizzo di materiali ultraleggeri: fibra di carbonio per l’albero di trasmissione, alluminio per cofano, portiere, parafanghi, portellone, motori, sospensioni e sistema frenante.
La velocità massima dichiarata è di 230 km/h e l’accelerazione da 0-100 km/h è garantita in soli 5,7 secondi.
Sono presenti tre modalità di guida: Dynamic, Natural e Advanced Efficiency. Selezionabili tramite l’Alfa DNA, il sistema in automatico agisce sulla coppia del motore, sull’acceleratore, sulla risposta del freno, sull’elasticità del cambio, sulla regolazione delle sospensioni e così via.
I consumi sono in linea per un motore turbo benzina ad alte prestazioni, magari di qualche anno fa. Non è infatti ancora presente un sistema ibrido e nemmeno un Mild Hybrid (Audi lo ha abbinato di serie anche all’ultima RS6…). La tecnologia permetterebbe magari di percorrere un paio di chilometri in più con un litro. Abbiamo riscontrato un consumo medio di carburante di 8 km/l in città e circa 12 km/l su percorsi extraurbani, ma se si sfrutta la sua sportività il dato può scendere (e di molto).
COMFORT ECCELLENTE E GUIDA SPORTIVA DA BERLINA
La My2020 è stata migliorata sotto tanti punti di vista, tra cui il confort di guida. L’abitacolo del modello precedente non era insonorizzato al livello della miglior concorrenza e, alle alte velocità, il fruscio del vento era alquanto fastidioso. Sulla nuova Stelvio tanti sono stati gli accorgimenti approntati, tra cui anche il Pack Noise Reduction con vetri ad isolamento acustico. L’abitacolo è ora davvero ben insonorizzato.
La seduta è alta, da grande SUV e automaticamente la poltrona conducente arretra e avanza per l’accesso “easy”. Il motore ai bassi giri ha un sound fin troppo silenzioso e solo agli alti e in modalità Dynamic si fa sentire, ma non è mai invasivo. Una caratteristica che forse non a tutti i petrolhead piacerà.
Le palette cambio al volante sono in alluminio e si utilizzano facilmente anche nell’uso sportivo più estremo. Forse le migliori sul mercato.
In modalità Advanced Efficiency si sente immediatamente come la spinta dell’accelerazione sia più contenuta. I consumi si riducono, ma il cambio automatico ZF sembra un po’ impacciato. È molto più a suo agio nella modalità Natural o Dynamic.
Quando si è in manuale si può spingere il motore fino alla zona rossa senza problemi. La velocità con cui sale la lancetta del contagiri è impressionante, per poi effettuare subito un cambio marcia.
La trazione posteriore si sente, è davvero divertente alla guida. Quando vi è l’esigenza, automaticamente, la trazione integrale ripartisce la coppia motrice tra i due assali e si percepisce che si ha una massima aderenza e trazione in qualsiasi condizione. Merito soprattutto della piattaforma Giorgio.
La spinta, le accelerazioni e la velocità di punta sono incredibili per un SUV di queste dimensioni. La Stelvio è stata progettata interamente per offrire quanto più possibile le doti di una berlina sportiva, quasi fosse una Giulia.
Le sospensioni Alfa Link, interamente in alluminio, sono formate da un sistema a doppio quadrilatero con assali di sterzo semi-virtuali all’anteriore, che consentono di mantenere le ruote perfettamente perpendicolari alla strada anche nelle curve più impegnative. Le sospensioni posteriori sfruttano lo schema Multilink a quattro bracci e mezzo per un’eccellente esperienza di guida. Tramite l’Alfa Active Suspension è possibile adattare la risposta delle sospensioni a seconda della modalità di guida, scelta per un settaggio più morbido ad un settaggio più rigido. La vettura soddisfa sia su percorsi cittadini che su percorsi extraurbani.
Se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo, è pur vero che l’auto ha un’ottima tenuta di strada con un rollio in curva ridotto quasi all’osso, ma nei cambi di direzione veloci affrontati con il coltello tra i denti la mole di circa 1.600 kg della Stelvio si fa sentire.
Lo sterzo è molto leggero, si riesce a guidare con estrema facilità. La frenata è potente, ma la corsa del pedale del freno è piuttosto lunga. Per frenare forte bisogna spingere a fondo sul pedale.
Tantissimi sono i sistemi di ausilio alla guida di livello 2 presenti e tutti ben tarati. Citiamo Il sistema Traffic Jam & l’Highway Assist, che tramite una telecamera posizionata sul parabrezza e un sensore radar sul paraurti anteriore, permette di mantenere la vettura in corsia e a una costante distanza di sicurezza dal veicolo che precede, sia in tratti urbani che in autostrada.
Per il parcheggio bisogna abituarsi alla larghezza di 190 cm. Il lunotto posteriore è piccolo e ci si aiuta con la telecamera posteriore che però è in bassa risoluzione e non vi è una telecamera anteriore. Tra l’altro il diametro della sterzata è limitato, ma in compenso è stato corretto l'angolo di Ackermann. Nel modello precedente con lo sterzo completamente ruotato, si avvertiva la rumorosità dello pneumatico. Sono entrambe due soluzioni valide, ma si è deciso di dare più spazio al confort, senza rinunciare alla sportività.
ALFA ROMEO STELVIO, LA PLURIPREMIATA DEL BISCIONE
Dal debutto dell’Alfa Romeo Giulia e Stelvio tanti sono i premi che la casa milanese ha ricevuto. Poco tempo fa oltre 16.000 lettori della rivista automobilistica Auto Motor und Sport hanno eletto la Stelvio il SUV più bello della sua categoria. Vincitrice della categoria “Large SUV” nell'ambito dell’Autonis Design Award 2020.
La Stelvio Veloce da noi provata sfoggia una verniciatura tristrato Bianco Trofeo e all’allestimento è Veloce. Il prezzo per il modello di partenza è di 44.225 euro, per raggiungere circa i 70.000 euro per la nostra versione.
CI PIACE
– Motore, guidabilità e stabilità sono eccezionali
– La linea della Stelvio non passa mai inosservata, piace a molti
– Sistemi ADAS completi e molto ben regolati
NON CI PIACE
– Consumi non proprio alla portata di tutte le tasche, è pur sempre un benzina da 280 CV
– Telecamera posteriore in bassa risoluzione
– Diametro di sterzata limitato
SCHEDA TECNICA
- Alimentazione motore Benzina 2.0 Turbo 280 CV AT8 Q4 / EURO6D-Temp
- Trazione AWD
- Cilindrata 1.995
- Numero cilindri 4 - 16 Valvole
- Rapporto di compressione 10:1
- Potenza massima 206 kW (280 CV) a 5.250 giri/min
- Coppia massima di 400 Nm da 2.250 giri/min
- Cambio automatico ZF 8 rapporti + retromarcia
- Accelerazione da 0-100 km/h, in 5,7 secondi
- Velocità Max 230 km/h
- Consumo medio 7 l/100 km (dichiarato)
- Lunghezza 469 cm; larghezza 190 cm; altezza 168 cm
- Capacità bagagliaio 525 litri espandibili a 1.600
- Tara 1.660 kg