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SBK: Avanza la green generation

Sempre più piloti giovani nel Mondiale delle derivate (anche per i costi)

SBK: SBK: Avanza la green generation

Due episodi hanno caratterizzato il week end motociclistico sportivo ed entrambi hanno a che fare con l'anagrafe. Il primo è la vittoria di Marc Marquez che imponendosi ad Austin è diventato - a venti anni e spiccioli - il più giovane vincitore della massima cilindrata del Mondiale Grand Prix/MotoGP.

Il secondo è l'affermazione di due giovani come Baz e Guarnoni (entrambi ventenni) - in coppia con l'esperto Leblanc - al Bol d'Or, gara che da sempre sembrava patrimonio di piloti maturi e anagraficamente avanzati.

Queste vittorie potrebbero rappresentare l'ulteriore segnale di un cambiamento generazionale che riguarda anche la Superbike.

SEMPRE PIU' GIOVANI - Infatti se guardiamo l'età media si è assistito ad un repentino abbassamento.

Nel 2009 ad Assen c'erano solo nove piloti che avevano meno di 25 anni (Spies, Sykes, Fabrizio, Roberts B, Salom, Hill, Rea, Baiocco, Resch) che rappresentavano il 31% dello schieramento.

Nei due anni successivi sempre nella gara olandese gli under 25 erano il 22,7% nel 2010 e il 28,5% nel 2011.

Davide GiuglianoLo scorso anno le cose sono improvvisamente cambiate: ad Assen gli under 25 rappresentavano il 47,8% dello schieramento (Camier, Davies, Giugliano, Mercado, Laverty, Canepa, Rea, McCormick, Badovini, Zanetti, Berger).

Nella classifica finale del Mondiale Superbike 2012 i primi dieci avevano un'età media di 29,6 anni ma togliendo i senatori Biaggi e Checa si scendeva a 26,8.

VICINI ALLA MOTOGP - Un'età media che si avvicina a quella della top ten 2012 della MotoGP che è di 27,5 anni.

Quest'anno la situazione della Superbike è ancora più... verde: Infatti su diciannove piloti permanent gli under 25 sono 4 (Giugliano, Baz, Cluzel, Sandi) e rappresentano il 21% dello schieramento che sale al 52,6% se teniamo conto degli under 26 (Camier, Laverty, Rea, Badovini, Davies, Lundh).

I motivi di questa mini rivoluzione? Almeno due: il primo è la crescita veloce di alcuni giovani che si sono dimostrati pronti per il debutto in Superbike. Il secondo è un fattore puramente economico: la crisi ha costretto i team ha puntare sui giovani per risparmiare e nel caso di Baz e Giugliano (oltre che di Cluzel) i fatti sembrano dare ragione a questa scelta.

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