La tappa di Assen ha lasciato un pizzico di amaro in bocca a Jorge Lorenzo. Già, perché il maiorchino ha duellato con i migliori, poi nel finale è stato costretto a cedere il passo. In Germania sogna quindi di tornare a recitare una parte da protagonista, ma non sarà cosa semplice.
“Nel calendario ci sono circuiti facili e difficili – ha esordito Jorge - il Sachsenring è uno di quelli complicati. Lo scorso anno abbiamo sofferto, di conseguenza sarà interessante capire come migliorare la moto. Nel 2017 perdevamo circa tre decimi, qualora riuscissimo a dimezzare il gap potremo lottare con i più veloci”.
Di sicuro il tracciato tedesco sorride a Marquez e Lorenzo non si nasconde.
“La Honda è una moto molto più corta rispetto alla Ducati, più grande e stabile nel curve veloci. Ciò vuol dire che sulle piste lente soffriamo, un esempio è proprio questa, che sembra un tracciato per i go kart. Bisogna però sottolineare che la GP18 è più completa e mi aspetto una corsa meno complicata rispetto alla scorsa edizione”.
Arrivati al giro di boa c’è un dato interessante: Lorenzo è il pilota che ha condotto il maggiore numero di giri in testa da inizio stagione ad oggi.
“Non è un brutto segno, ovviamente mi piacerebbe passare in testa all’ultimo giro (sorride). Ciò che conta è che dal Mugello riesco ad essere veloce per più giri, consumando meno le gomme. Adesso sono infatti più competitivo nelle tornate conclusive e dentro di me sono felice. Peccato per Assen, dato che quel T4 è sempre particolare”.
Il nuovo serbatoio ha risolto le difficoltà.
“Io penso che c’erano due problemi: il primo è che la Ducati ha un motore più nervoso rispetto alla Yamaha, il secondo è che questo aspetto richiede un maggiore impegno in staccata dal punto di vista fisico, tanto da influire sull’ergonomia della moto”.
L’ultima battuta riguarda invece il futuro di Pedrosa. Lorenzo è telegrafico nella risposta.
“Nessuno di noi saprà cosa deciderà Dani, vedremo”.