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Il GP del Qatar esce dalla 'bolla' Covid: la Dorna fa tana libera tutti

Sollevate le restrizioni per la prima gara dell'anno: si torna alla normalità. Ancora dubbi per le regole nei successivi Gran Premi. Finalmente Carmelo Ezpeleta può tirare un sospiro di sollievo

Il GP del Qatar esce dalla 'bolla' Covid: la Dorna fa tana libera tutti

Quando al mattino presto io e Matteo abbiamo ricevuto sulla mail il risultato negativo del test PCR, al quale ci eravamo sottoposti domenica mattina in circuito, abbiamo tirato un sospiro di sollievo.

Come tutti nel paddock, infatti, siamo dovuti partire con un test PCR negativo nelle ultime 48 ore, ne abbiamo fatto un altro all’arrivo all’aeroporto di Kuala Lumpur rimanendo in isolamento 24 ore, un terzo PCR era obbligatorio dopo cinque giorni sul suolo malese ed infine, prima di tornare in Europa la Qatar Airways richiedeva un altro tampone nelle 48 ore. Costo dell’operazione per noi di GPOne: 720 €.

Il rischio, come è capitato a David Goldmann, uno dei fotografi più accreditati del mondiale, così come a molti membri del paddock, è stato quello di ritrovarsi positivo al tampone al terzo test, con il risultato di vedersi ‘deportare’ in un Covid Hotel a Kuala, con l’obbligo di quarantena di una settimana.

Queste sono le regole, e bisogna attenervisi se si vuole viaggiare per fare il nostro lavoro. Per questo quando ieri ci è arrivato un messaggio della Dorna che ci avvertiva che l’obbligo di test PCR e la cosiddetta ‘bolla MotoGP’ è stata abolita per il GP del Qatar abbiamo tirato un sospiro di sollievo. E’ il primo passo verso il ritorno alla normalità.

A Sepang finalmente siamo potuti tornare nella pitlane a vedere le moto più belle del mondo

E’ difficile da far capire, perché è veramente ben poca cosa rispetto alle restrizioni che tutti abbiamo subito negli ultimi due anni, ma chi scrive prima di poter passeggiare nella pitlane di Sepang, durante l’intera scorsa settimana, non aveva visto da vicino una MotoGP nelle ultime due stagioni.

Fotografi a parte, ed anche in un numero selezionato, non ci er stato permesso di accedere alla pitlane o di accedere ai box e, se torniamo all’inverno del 2020 ricordiamo che la MotoGP non corse in Qatar perché non fu più possibile viaggiare da uno stato all’altro.

Gareggiarono solo Moto2 e Moto3 perché, grazie ad un test precedente la gara, erano tutti già sul posto.

Matteo e l'amico Manuel Pecino in fila per il test PCR, il 4° in una settimana, nel circuito di Sepang

Da quel momento furono eliminati tutti gli ospiti dal paddock, i team ufficiali della MotoGP furono autorizzati solo ad avere 45 membri per squadra, 25 i team satelliti, le classi minori solo 12. In totale potevano muoversi solo circa 1300 persone, con un ‘taglio’ di circa 2700 sul numero abituale. Noi della stampa fummo accettati, in ristretto numero, ma abilitati solo all’interno di una sala all’interno del circuito, senza nemmeno avere la possibilità di scendere nel paddock.

Ezpeleta in questi due anni si è comportato da 'padre' della MotoGP

Lentamente, con orgoglio e perseveranza, abbiamo continuato a lavorare come tutti. Esercitando per quanto possibile una moderata pressione sulla Dorna. C’è da dire che in questo difficile periodo Carmelo Ezpeleta in persona non si è mai negato. Ha risposto a tutte le nostre lamentele, di persona, anche quando erano chiaramente inutili. Ricordo con piacere due telefonate: quella prima del GP del Qatar quando mi invitava ad andare a Losail per vaccinarmi quando in Italia le dosi di Pfizer non erano ancora arrivate, e successivamente una lunga conversazione quando lui stesso mi chiamò mentre ero al Supermercato a fare la spesa.

Questo per sottolineare non che noi di GPone siamo speciali, ma che Carmelo in questi lunghi due anni ha lavorato come un pazzo per garantire la sopravvivenza della MotoGP. Il boss si è comportato da padre. E lo dice uno che non sempre è d’accordo con le sue decisioni.

Ora se la bolla potrà sparire dai restanti 20 Gran Premi non è chiaro. La situazione in Europa è in evoluzione, ma non possiamo prevedere come saranno i regolamenti il 24 aprile quando il motomondiale, dopo le prime quattro trasferte, in Qatar, Indonesia, Argentina e Texas (incrociamo le dita!) sbarcherà a Portimao per la prima Europea.

Per il GP del Qatar invece è ormai chiaro che tutte le persone accreditate potranno entrare nel paese senza norme di quarantena, anche se non hanno un certificato di vaccinazione. Non ci sarà più l'obbligo del test PCR all'ingresso. Inoltre, ogni visitatore del Gran Premio potrà muoversi liberamente. Potrà scegliere di nuovo liberamente il suo Hotel, la sua compagnia di auto a noleggio, le visite a bar, ristoranti e centri commerciali saranno anche permesse, non ci sarà più un corridoio obbligatorio dall’Hotel alla pista. Come è anche accaduto qui in Malesia, facendo rischiare Aleix Espargaro per la sua escursione ciclistica su Strava.

Questa settimana, comunque, il Circo si sposterà a Mandalika, in Indonesia, dal’11 al 13. Con alcuni sgravi. Dorna farà volare tutti i membri della MotoGP da Kuala Lumpur direttamente all'isola di Lombok con un aereo charter il cui costo del biglietto di sola andata è di 435 €.

A Mandalika ci sarà solo un test PCR all'arrivo, la scelta dell'alloggio è lasciata alle squadre e ai reporter. Speriamo presto di poter spendere queste cifre aggiuntive per il nostro piacere di tenervi informati e di vedere da vicino quelle opere d’arte che sono le MotoGP, in birra ed aperitivi in giro per il mondo.

 

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