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Pernat: Dall'Igna combattuto da quelli senza idee

"E' stato un attacco al genio di Dall'Igna. E' giusto chiedere il rispetto dei regolamenti, ma il motociclismo deve parlare di sorpassi, di sport, non di aule di tribunali"

Pernat: Dall'Igna combattuto da quelli senza idee

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Sono un vecchio delle moto, vivo in questo mondo da 40 anni e sto vedendo che sta iniziando a cambiare, per alcune cose in un verso giusto e per altre in quello sbagliato. Evidentemente ci sono dei regolamenti che vanno rispettati, gli ingegneri devono avere delle norme certe e l’organizzazione del campionato deve vigilare, come in ogni sport. Però quello quello che sta succedendo mi sembra sia più un attacco alla capacità di Dall’Igna.

Gigi è molto bravo e ha combattuto i giapponesi con l’aerodinamica, un campo in cui non erano preparati. Le ali sono state una sua invenzione e Honda minacciò perfino di lasciare la MotoGP se non fossero state abolite. In questa area la Ducati è davanti a tutti, e non di poco.

Dall’Igna è bravissimo, soprattutto per le sue intuizioni. Ora si sta combattendo la sua inventiva e a farlo sono Case che probabilmente non ce l’hanno o perlomeno adesso stanno inseguendo. Sarebbe meglio che continuassero a lavorare invece di impegnarsi con reclami o altre azioni eclatanti che fanno parlare di sé e non dello sport, di quello che succede in pista.

Sono della vecchia guardia, per me il motociclismo è uno sport ruspante, pieno di duelli all’ultimo giro e i giornali dovrebbero parlare di questi spettacoli, non non viviamo di regolamenti. Invece leggendo quello che scrivono i media in questi giorni, mi sembra che la MotoGP sia diventata la Formula 1. Io non vorrei che il nostro mondo andasse verso questa direzione.

Gli ingegneri, pur avendo torto o ragione, non spetta a me dirlo, devono prendere certe decisioni tra di loro insieme all’organizzatore del campionato, in sotto-silenzio. Il 90% della comunicazione deve essere indirizzata ai piloti, alle gare, alla bellezza e alla freschezza del nostro sport, perché noi siamo così. Dorna ha lavorato bene rendendo la MotoGP quasi più popolare della Formula 1, non vorrei che finissimo per parlare solo più di regolamenti e squalifiche, perché questi argomenti alla maggior parte degli appassionati non piacciono.

È giusto che si chieda di rispettare il regolamento, ma certe richieste vanno fatte in altre sedi. Chi è bravo va avanti in ogni caso, una piccola appendice non ti fa vincere le gare, non ti dà neppure un decimo e, se gli altri non sono capaci a farlo, che imparino.

Non credo che Ducati abbia mezzi superiori a quelli della Honda o della Suzuki, significa che allora questo è un attacco politico indirizzato a Dall’Igna e alle sue capacità. È evidente che questo appello non verrà accettato, lo scopo è quello di non fare più usare il ‘cucchiaio’.

Io penso che se andremo avanti di questo passo ci troveremo davanti a un campionato in cui si parlerà più di politica e regolamenti che di piloti. Questo sarebbe sbagliatissimo, sono contrario a questo tipo di comunicazione. Il mondo della MotoGP deve rimanere molto lontano da quello della Formula 1 in questo senso.

Le idee si combattono con altre idee, è questa l’essenza dello sport.

 

Sullo stesso argomento leggi:

https://www.gpone.com/it/2019/03/11/motogp/brivo-ducati-va-contro-lo-spirito-del-regolamento.html

https://www.gpone.com/it/2019/03/11/motogp/aprilia-contro-ducati-hanno-aggirato-il-regolamento.html

https://www.gpone.com/it/2019/03/10/motogp/ciabatti-il-reclamo-linventiva-non-deve-essere-penalizzata.html

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