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SBK, Toprak: “Ducati e BMW sono su due livelli diversi. Marquez è una vera leggenda”

“Spingevo tutti i giri per battagliare con Bulega, mentre a lui bastava spingere all’ultima curva, perché mi superava agevolmente sia lì che in rettilineo. Marc se lo meritava, spero di lottare con lui un giorno”

SBK: Toprak: “Ducati e BMW sono su due livelli diversi. Marquez è una vera leggenda”

Il sogno di Toprak Razgatlioglu di firmare un nuovo record di vittorie consecutive si è infranto nella domenica di Aragon. Il pilota BMW non è riuscito a ripetere in Superpole Race la magia di Gara 1, perdendo il confronto con Nicolò Bulega all’ultima curva. Nonostante la sua fame di rivincita, il turco si è dovuto poi arrendere al romagnolo anche in Gara 2, a causa di un errore in Curva 7 che lo ha allontanato dal leader della corsa, costandogli un secondo prezioso. 

“Il mio piano era quello di non superarlo, di spostarmi sull’altro lato e di affrontare la curva insieme a lui. In frenata e in scalata però non avvertivo subito il freno motore, sentivo soltanto il posteriore che spingeva. Non ho capito perché sia successo, mi ha sorpreso, e ho frenato in prima, perché a quanto pare, non sentendo il freno motore, non ho inserito la seconda. Ho commesso un errore, ma anche se avessi lottato con lui anche negli ultimi giri avrei avuto poche possibilità di vincere la gara a causa dell’ultima curva”, ha detto El Turco

La Ducati ha più aderenza, l’elettronica lavora meglio e l’accelerazione e la coppia sono ottime. Tutti dicono che Aragon è una pista Ducati perché affronta con facilità le curve lunghe, mentre la BMW pattina appena apro un po’ il gas e non accelera - ha aggiunto, tirando le somme del suo weekend - C’è stata comunque una bella lotta e Gara 1 per me è stata incredibile, perché ho finalmente vinto ad Aragon. Nella Superpole Race abbiamo avuto una bella battaglia ma ho perso all’ultima curva. Non avevo nessuna opzione lì: ho provato a stare all’interno o all’esterno ma non cambiava nulla, perché per la Ducati era facile superarmi in quel punto. Ho provato di nuovo a fare il massimo in Gara 2. Ho spinto davvero tanto quando ho visto che mancavano tre giri e Alvaro mi stava raggiungendo e quando ho visto che avevo un secondo all’ultimo giro mi sono rilassato. La seconda posizione era molto importante per me, anche in ottica campionato. Vedremo a Estoril. È una pista abbastanza nel mio stile e proverò di nuovo a vincere lì”.

Toprak ha poi spiegato più nel dettaglio perché ritiene che provare a mantenere una traiettoria più interna all’ultima curva non avrebbe pagato. “Se avessi affrontato la curva in quel modo sarebbe stato troppo facile per lui superarmi all’esterno. Era tre o quattro decimi più veloce di me nell’ultimo settore. È come se la Ducati e la mia moto fossero a un livello diverso in questo momento. L’impennata in uscita di curva ? La mia moto impennava quando lo seguivo ed ero in scia. In alcuni giri perdeva l’anteriore, io rialzavo la moto prima di lui e prendendo meno aria la moto impennava e non accelerava lo stesso”, ha affermato.

Dopo gli intensi duelli con Bulega, Razgatlioglu si è fatto un’idea piuttosto precisa di quali fossero i punti di forza suoi e del suo rivale.

Lui è molto forte nelle curve lunghe, mentre io sono più veloce di lui in quelle lente. Questo fine settimana però il freno motore della mia moto non era un granché. La moto non si fermava e dovevo sempre farla frenare sulla ruota anteriore. Ho notato che il freno motore della Ducati invece è incredibile. Quando staccavo insieme a Bulega pensavo che la sua moto non si sarebbe fermata. Invece, dopo l’ultima parte della frenata, riusciva a fermarsi e a inserirsi in curva e questo mi ha sorpreso. In più la Ducati è di un altro livello in termini di grip e in curva”, ha osservato. 

“Io lo superavo in quasi tutte le curve, ma lui non aveva bisogno di rischiare perché mi sorpassava agevolmente in rettilineo e nell’ultima curva. Io spingevo forte ogni giro per duellare con lui, mentre a lui bastava spingere nell’ultima curva. Nelle altre guidava normalmente e in maniera rilassata - ha continuato il pilota BMW - Lottavo in ogni giro, costruivo e poi l’ultima curva, dove lui spingeva, rovinava tutto e dovevamo ricominciare da capo. Questo non va bene, ma fa parte delle gare: ci sono moto che vanno meglio su alcune piste e altre che hanno un livello un pochino più basso. A me piace spingere e lottare con tutti, ma questo fine settimana abbiamo perso dei buoni punti. Anche se è andata meglio dell’anno scorso. Adesso andremo a Estoril, dove sono un po’ più forte. Spero di continuare a vincere lì”.

In conclusione, a Toprak è stato chiesto se ha scritto a Marc Marquez dopo la conquista del suo nono titolo. Sì, gli ho mandato un messaggio. Sono molto contento per lui. Se lo meritava, dopo cinque anni. È migliorato ogni anno e in questa stagione ha dimostrato di essere ritornato dopo il suo brutto infortunio. È una vera leggenda della MotoGP e sono davvero felice per lui e per la sua famiglia - ha ammesso - Lottare con lui nel 2026? Magari non l’anno prossimo, ma un giorno lo spero”. 

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