Franco Morbidelli è pronto per tornare in pista e affrontare a Valencia l’ultimo fine settimana di gare della stagione. Dopo il complicato fine settimana vissuto in Portogallo, e concluso anzitempo per via di una caduta a inizio GP, il portacolori del team Pertamina Enduro VR46 spera di ritrovare delle buone sensazioni sul tracciato spagnolo e a mettere in archivio il 2025 con una solida prestazione.
Prima di parlare delle sue aspettative per questo weekend, il pilota italo-brasiliano ha rassicurato sulle sue condizioni dopo l’incidente a Portimao.“Sto molto bene. Nessun infortunio. Cosa è successo? Ho cercato di superare in Curva 5 e sono andato largo. Dopo di che, in tre hanno cercato di infilarsi nello stesso spazio che avevo aperto tentando il sorpasso. Si sono toccati e io che ero l’ultimo all’esterno, mi sono preso una moto in faccia e sono caduto - ha raccontato - A cosa stavo pensando in quella curva? Stavo cercando di guadagnare posizioni, perché quello non era il mio posto. Avevo avuto delle belle sensazioni e una buona velocità nel Warm-Up e sembrava che all’ultimo minuto fossimo riusciti a risolvere i problemi alla moto che ci avevano condizionato. Quindi, stavo cercando di recuperare più che potevo il prima possibile. Vedendo come è finita, forse è stato troppo affrettato”.
Con quale approccio affronterai questo Round?
“Portimao è stato sicuramente un altro weekend divertente dal punto di vista dei risultati ed è stato abbastanza strano per come è andato sotto al profilo delle prestazioni. Lo terremo presente anche questo in fine settimana e se quella mancanza di feeling dovesse ripresentarsi, cercheremo di risolvere la questione prendendo in considerazione ciò che avevamo a Portimao e direi anche in Australia, che per noi è stato un altro fine settimana molto strano - ha affermato - Cos’hanno in comune le due gare? Il fatto che ero in posizioni come la 16ª e la 17ª a cui non sono abituato da due anni e che ritengo non ci appartengano”.
Concentrato sul presente, Morbidelli non vuole pensare alla moto che guiderà il prossimo anno e alla possibilità che possa portare di nuovo in pista la GP24.
“Che moto guiderò? Non lo so. Guiderò una Ducati - ha detto cercando di tagliare corto - Penso non abbia molta importanza, perché la Ducati è un’ottima moto con un ottimo pacchetto. Due dei tre piloti con la GP25 hanno spesso fatto fatica? Se vogliamo vedere veramente come sono andate le cose, anche i piloti con la GP24 hanno faticato in molte occasioni. Non ha importanza che sia la 24 o la 25: a volte tutti fanno fatica, in alcune occasioni. La GP24 è una moto più bilanciata? Non ho provato la GP25, quindi non saprei”.
Incalzato sull’argomento e sulla moto che guiderà nel test del prossimo martedì, ha aggiunto: “Penso guiderò la GP25, ma se vorrete saperlo con certezza dovrete scendere in pitlane e dare un’occhiata. Questa è l’ultima gara e possiamo parlare più apertamente: credo che quest’anno ci siano stati troppi drammi riguardo la GP24 e la GP25. Quello Ducati è un ottimo pacchetto, che funziona molto bene. Che la moto sia una 24, 25, 26, 23 o 21, funzionano tutte bene dal 2020. Non sono nella posizione per dirlo perché non ho provato la moto 2025, però ho visto le prestazioni dei piloti che le hanno provate entrambe e che hanno cambiato più volte idea su questa specifica per via di alcuni dubbi e se dovessi parlare onestamente non potrei dirvi con certezza che questo pacchetto è chiaramente migliore dell’altro. Posso solo dire che entrambi i pacchetti sono ottimi quando funzionano bene e quando non lavorano al loro meglio fanno fatica. Abbiamo visto faticare sia la GP24 che la GP25 e se devo fare una chiara analisi, la moto 2025 ha fatto molta meno fatica della 2024 perché abbiamo visto Marc Marquez, che guidava una GP25, chiudere in prima o in seconda posizione praticamente per tutto l’anno. Lui ha fatto molta meno fatica di chiunque altro, visto che ha faticato solo in Indonesia”.
Marc non ha però guidato la GP24. A differenza di un pilota come Francesco Bagnaia, che si è è trovato ad avere un feeling peggiore rispetto alla scorso anno, quando ha vinto 11 GP.
“Ciò che conta veramente è il presente e quello che è successo quest’anno. E quello che è successo quest’anno è che la GP25 ha conquistato il Mondiale, ha vinto praticamente ogni gara, faticando una sola volta in Indonesia - ha ribadito Franco - Come dicevo, gli altri piloti con la GP25 hanno fatto fatica, proprio come quelli con la GP24. In parole povere, per me è andata così”.
Un’analisi chiara, che non tiene però conto del “fattore Marc” e della capacità del maggiore dei fratelli Marquez di mascherare i problemi della moto.
“Quando guidava la Honda nel 2021 e nel 2022 la Honda aveva dei problemi, però non riusciva a mascherarli. Ha vinto a Misano, ma io ricordo anche dei 15esimi posti - ha concluso il ducatiista - Se ci sono dei grossi problemi sulla moto, abbiamo visto faticare anche Marc Marquez, che è un pilota di un livello altissimo se non addirittura superiore a tutti in questo momento. Magari dei problemi ci sono, ma... (non così grandi). Elevare ulteriormente le prestazioni ha reso la moto più critica per la maggior parte dei piloti? Può essere. È un punto di vista interessante”.





