Passato in sordina per via della scaletta televisiva, che vedeva la gara della Moto3 correre dopo la MotoGP, e 'sacrificata' quindi sull'altare delle priorità delle concomitanze, il circuito di Silverstone è stato anche teatro del primo podio stagionale per Luca Lunetta. Il portacolori romano del team SIC58 Squadra Corse, partito quinto, sconta poi un long lap ricevuto per il contatto con Munoz per ritrovarsi 14°. Non si scoraggia e risale la classifica regalandosi un podio a pochi giorni dal compleanno, a meno di un secondo dai due rivali. Senza la penalità forse sarebbe arrivata una vittoria che ancora gli sfugge, ma non c'è frustrazione nelle parole del romano, bensì orgoglio dopo aver affrontato un inizio di stagione difficile e a tratti frustrante.
"E' stata una gara con un finale stupendo - esordisce Lunetta dopo il podio - una gara davvero combattuta, mi spiace però per il contatto con Munoz, non volevo che finisse a terra. Quindi ho dovuto scontare un long lap che mi ha rallentato, nei primi giri ho avuto anche un problemino al casco... insomma ho dovuto patire un po' di proverbiali bastoni tra le ruote. La gara in bagarre è uno dei miei punti di forza in realtà, è il mio pane diciamo. Mi piace compiere sorpassi, anche se ho risalito la classifica con un po' di difficoltà perchè il livello è comunque altissimo. Mi sentivo davvero competitivo in frenata, dai test di Le Mans abbiamo fatto un passo avanti, con una frizione diversa riesco a ritardare la frenata, mi da un vantaggio sia in qualifica che nei duelli. Sono davvero soddisfatto di questo risultato, sopratutto dopo il lavoro svolto dal team. Soddisfatto anche di me stesso, non ho mai mollato dopo un inizio di stagione difficile. Voglio ringraziare le persone che ho attorno, che mi hanno aiutato a non perdere la concentrazione in questa prima parte di campionato. Ora ho gli occhi puntati ad Aragon, lì ho dei bei ricordi dallo scorso anno".
Senti di esserti tolto un peso dopo questo inizio di stagione più complicato, sopratutto in qualifica?
"Si, credo che questo podio mi sbloccherà un po'. Ottenere un buon risultato ti fa capire che sei competitivo, che sei come gli altri. La motivazione però è sempre stata e sarà ancora la stessa, anche se da inizio stagione abbiamo avuto dalle difficoltà. Sono fiero di non essermi buttato giù, mi aspettavo molto da questa stagione e forse questo mi ha destabilizzato in Thailandia. Come dice un atleta che ammiro, Ronaldo, "il talento senza lavoro non è nulla", quindi lavorare è la prima cosa. Ho sempre dato il 100%, ma questo è anche uno sport in cui le variabili sono tante, oggi ci tocca il terzo posto, ma da domani si ricomincia a lavorare".
Quando ti sei trovato quattordicesimo per via della penalità cosa hai pensato?
"Ho visto la notifica sul dashboard e ho detto "Tocca fa il long lap" - risponde in tono romano - quando ti capitano situazioni del genere bisogna saperle gestire. Mi spiace davvero che Munoz sia caduto, la Moto3 ha davvero molte variabili. Ho comunque pensato che sarei stato in grado di rientrare, avevo un secondino di gap, ma il vento era una incognita, l'unico punto interrogativo, ma ce l'ho fatta".
Paolo ti ha detto qualcosa dopo la gara?
"Era contento, mi ha dato una pacca ma in senso buono. C'è solo da goderci questo momento adesso, anche se forse negli ultimi giri mi è mancato qualcosa quindi sono curioso di vedere se possiamo migliorare qualcos'altro. Ero un po' stanco, a fine gara ero cotto e non sono riuscito a stare coi primi due. Vorrei continuare su questa scia positiva, la stagione è ancora lunga e non abbiamo ancora fatto nulla in realtà - commenta poi autocritico - prendiamo questo terzo posto che è buono, ma dobbiamo rimanere concentrati".
Tu e Diggia siete molto legati, vi allenate assieme, vi siete visti
"Purtroppo ancora no, peccato! Me lo aspettavo al podio ma essendo cambiata la scaletta probabilmente ora era impegnato. Sicuramente mi avrà già scritto, ieri sono andato a trovarlo al suo podio della sprint, abbiamo un bellissimo rapporto noi due".





