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MotoGP, Gran Premio di Argentina: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Nel Luna Park dei Marquez vince sempre Marc davanti ad Alex. Morbidelli riesce a salire sulla giostra, Bagnaia è ancora in coda

MotoGP: Gran Premio di Argentina: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Nel Luna Park di Marquez c’è posto per tutti, a patto che ci si accontenti di arrivare terzi. A Marc piace tanto giocare con Alex, ma ancora di più vincere. Anche Bagnaia vorrebbe divertirsi con loro, ma non l’hanno fatto salire sulla giostra. C’era già Morbidelli, che aspettava in fila da quattro anni. 

IL BELLO – Dopo quasi 4 anni – se preferite 1.414 giorni – si è rivisto Morbidelli sul podio. Fra la pillola rossa e la pillola gialla, Franco ha scelto quella giallo fluo della Ducati di VR46. Ha un effetto energizzante, ottima per ballare un po’ di samba nella terra del tango. I passi sono quelli giusti, ora bisogna aumentare ancora il ritmo.

IL BRUTTO – La sfida doveva essere contro Marquez, invece per il momento è contro se stesso. La Ducati è sempre quella (in tutti i sensi), ma è Pecco Bagnaia a essere cambiato. Fa finta che i piazzamenti siano utili per il futuro, ma non è capace a mentire. Senza nemmeno la consolazione del podio domenicale, avrà qualche giorno per meditare. O forse, il problema è quello di pensare troppo.

IL CATTIVO – Jorge Martin è a casa, Lorenzo Savadori gli ha fatto compagnia in infermeria, Marco Bezzecchi non ha passato nemmeno la prima curva e Ai Ogura è stato squalificato. Rimarrebbe Raul Fernandez, che ha avuto l’unico merito di portare l’Aprilia al traguardo e prendere un punto grazie alle disgrazie del compagno di squadra. Un po’ poco.

LA DELUSIONE – Dopo i test invernali, sembra levarsi il sole dalle parti di Iwata. Nuvole nere, invece, si sono addensate sui cieli di quelle parti, non più blu ma grigi. Con la sorella Honda che fa passi in avanti, Yamaha imita il gambero. In attesa del V4, nella speranza sia la panacea di tutti i mali.

LA CONFERMA – A 32 due anni Marc Marquez si è riscoperto un bambino a cui piace giocare col fratello. Invece della propria cameretta, hanno scelto i circuiti di tutto il mondo. Vince sempre uno, ma si divertono entrambi. La collezione di foto di famiglia sul podio aumenta, bisognerà fare altro posto sulle pareti.

L’ERRORE – Con quella moto lì, anche da debuttante, bisognerebbe farsi notare per ben altro che una penalizzazione per avere steso un altro pilota. Fermin Aldeguer è sullo sfondo. È ancora presto per tirare le somme, e meno male.

LA SORPRESA – Sognare il podio su una Honda, senza l’uso di sostanze stupefacenti, sarebbe stato impossibile almeno qualche mese fa. Invece Johann Zarco ci ha creduto, e non solo lui. Il francese ci prova e ci piace. 

IL SORPASSO – Quello di Di Giannantonio su Zarco nella esse all’ultimo giro. Bello e preciso, quello che ci voleva per completare la cinquina Ducati.

LA CURIOSITA’ – Come si fa a correre un Gran Premio in Argentina senza un omaggio a Maradona? Ci ha pensato Alex Rins questa volta.

IO L’AVEVO DETTO – Pecco Bagnaia dopo la Sprint: “mi sto avvicinando ai Marquez”. Morbidelli di più.

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