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SBK, Pere Riba: come, quanto è migliorata e cambiata la Kawasaki dopo Rea

“Non sono solo i 500 giri in più ad aver reso la Kawasaki più competitiva. Ducati nel 2019 ha saputo interpretare portando in pista una moto da gara e non da strada. Bassani ci ha dato delle informazioni sulla Panigale, ma trasportarle sulla Kawasaki è un’altra cosa”

SBK: Pere Riba: come, quanto è migliorata e cambiata la Kawasaki dopo Rea

A Portimao abbiamo condiviso una lunga chiacchierata con Pere Riba, da quest’anno capotecnico di Alex Lowes. La prima parte l’avete letta nei giorni scorsi, quest’oggi pubblichiamo la seconda dove l’ex pilota spagnolo parla esclusivamente della situazione Kawasaki.  

“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti in questa prima parte di stagione – ha esordito – in Australia abbiamo vinto, poi siamo riusciti a conseguire altri ottimi risulti a conferma di quello che sia stato il lavoro svolto”.

Quanto è grande il passo avanti che avete fatto dopo l’addio di Rea?
“Penso sia stato fatto uno step importante. Di sicuro il bilanciamento del regolamento ha favorito il nostro sviluppo. È un po’ come la Ducati, che nel 2019 ha realizzato una moto da gara per la strada e io non posso fare che i complimenti a loro. Noi abbiamo più o meno fatto la stessa cosa, interpretando al meglio il regolamento, anche se ad oggi ci sono ancora aree da migliorare. Di sicuro Alex Lowes sta girando più forte in tutti i circuiti rispetto allo scorso anno ed è vicino agli altri piloti. Toprak sta facendo un lavoro a parte, ma con gli altri avversari siamo riusciti a chiudere in parte il gap”.

Molti pensano che il potenziale della moto sia dovuto ai 500 giri extra che avete. È così?
“I 500 giri in più aiutano sicuramente, ma non è per quello che la Kawasaki è competitiva. Siamo intervenuti sull’elettronica così come sul bilanciamento della moto. Al tempo stesso è stato svolto un lavoro sulle sospensioni e ovviamente l’assetto. Tutto ciò, messo assieme, ci ha portato a ottenere questi risulti”.

Bassani ha guidato la Panigale V4. Hai parlato con lui? Vi ha dato qualche indicazione?
“Le indicazioni possono sempre essere utili. Bassani ci ha detto che la Ducati in uscita di curva era dolce e poteva aprire il gas senza problemi mentre la Kawasaki è aggressiva. il fatto è che la configurazione del motore e l’elettronica sono diverse tra la Panigale e la ZX-10RR. Inoltre, capire da dove deriva tutto questo loro potenziale, per noi è impossibile”.

Quale pensi sia il punto debole ad oggi di questa Kaawasaki?
“Il motore ad alti regimi. Basta guardare il quarto settore di Most oppure l’ultimo settore di Barcellona dove prendiamo quasi tre decimi a giri. A fine gara i conti poi sono presto fatti. Il problema è che dalla terza in sesta marcia ancora soffriamo. Noi arriviamo a toccare i 225 km/h e la BMW i 250 km/h. Magari riusciamo a fare qualche step, però restiamo distanti”.

Magari con Bimota questo problema verrà a meno?
“Non lo so, vedremo…”  

foto: Vaclav Duska

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