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SBK, Huertas in Aruba sulla Ducati V2: quando il talento vince sulla valigetta!

Cecconi aveva la fila di piloti per la sua Panigale: da Antonelli a Roberts passando per tanti altri. Volendo poteva cedere a logiche di marketing e non solo, invece ha scelto Adrian: un ragazzo senza dote che porta il suo talento  

SBK: Huertas in Aruba sulla Ducati V2: quando il talento vince sulla valigetta!

La notizia di questo mercoledì è il passaggio di Adrian Huertas sulla Ducati V2 di Aruba. La notizia ve l’avevamo anticipata in occasione del weekend di Most e adesso è finalmente ufficiale. Con il passaggio di Bulega in SBK, Stefano Cecconi doveva correre ai ripari e alla fine la scelta è ricaduta sul pilota madrileno classe 2003, che due settimane fa ha provato la Kawasaki Superbike in occasione de test di Aragon.

Quello di Huertas non sarà certamente un nome blasonato come quello del suo predecessore, ma in questi anni si è fatto notare eccome nel paddock della Superbike. Sbarcato nel 2020 nel mondo delle derivate con la Yamaha di ProGP, la stagione seguente centra il titolo della SSP300 con la Kawasaki di MTM al termine di un’annata che lo vede vincere in ben sei occasioni.

Sono questi i primi numeri e indizi che confermano le qualità del pilota spagnolo, al debutto nel 2022 nel Mondiale SuperSport. Per lui è un mondo tutto da scoprire e non è affatto cosa semplice mettere i bastoni tra le ruote con la sua ZX-6RR a moto più evolute come Yamaha, Ducati, Triumph ed MV Agusta.

Eppure Adrian non demorde rivelandosi costantemente nei primi dieci per poi confermare i risultati pure quest’anno, dove arriva addirittura a un soffio dal podio. Il talento di Huertas è cristallino e non si può certo negare. L’unica cosa che gli manca è una moto che lo metta in condizione di esprimere quelle che sono le sue reali qualità.

E allora ecco intervenire Serafino Foti e Stefano Cecconi, stupiti dalle prestazioni del madrileno, nonché avallate dall’occhio clinico di un campione come Alvaro Bautista. Con Bulega ormai prossimo al salto in Superbike diventava quindi necessario trovare una soluzione alternativa. Le opzioni sul tavolo non mancavano, tanto che c’era la fila per la Panigale V2 di Aruba: da Antonelli a Migno fino ad arrivare a Joe Roberts, quest’ultimo presente addirittura a Imola. La scelta è però ricaduta su Huertas, un ragazzo semplice, senza valigetta, senza nomi grossi di aziende alle spalle che lo sostengano.

In un mondo come quello delle due ruote, dove spesso la valigetta vince sul talento, questa volta ci piace sapere di un finale romantico. Quello di un ragazzo che riceve finalmente quell’occasione a lungo inseguita e sognato in cambio di una sola cosa: il suo talento, che in questi anni ha mostrato a tutto il paddock delle derivate.

A Stefano Cecconi, invece, va il merito di aver rilanciato il progetto SuperSport. Volendo, poteva anche decidere di fermarsi con Bulega una volta terminato il Campionato, trattenendo diversi euro sul suo conto corrente. Invece ha voluto rinnovare quello che è lo spirito del progetto SuperSport, ovvero un percorso di crescita mirato sui giovani per esaltare quelle che sono le loro capacità.

Il futuro di Aruba è già iniziato.

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