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Il suo futuro è scritto. Nicolò Bulega sarà in Superbike il prossimo anno e lo farà entrando dalla porta principale. Aruba ha infatti deciso di puntare su di lui e il prossimo anno salirà sulla Ducati V4 condividendo il box con Alvaro Bautista.
“Prima di Imola abbiamo iniziato a parlare di questa opportunità – ha esordito – alla fine realizzo un sogno correndo in Superbike, che mi offre grande motivazione. Il mio obiettivo era infatti quello di approdare nel team ufficiale e ho dato tutto per essere qua”.
Bulega troverà al suo fianco Bautista.
“So che sarà difficile. Alvaro al momento è imbattibile, ma il 2024 sarà un anno dove avrò molto da imparare. Qualora dovessi essere da subito veloce sarebbe un grande punto di partenza. Personalmente non avverto pressione, dato che la pressione è su Bautista, visto che è lui il pilota di riferimento. Io ho solo da imparare da un campione come lui”.
Negli ultimi mesi Bulega ha provato diverse volte la Ducati V4.
“Al momento non ho ancora spinto al 100% con la moto e di conseguenza non posso dare un giudizio nel dettaglio. Sicuramente ci sono tanti aspetti che mi piacciono e altri su cui dovrò focalizzarmi per imparare e crescere. Mi serve ancora del tempo, anche se di fronte a me ho un lungo inverno”.
In merito alla promozione di Bulega nel team ufficiale, sui social non mancano i dubbi a riguardo.
“Non mi interessa più di tanto cosa pensa la gente. Io cercherò soltanto di dare il massimo, lavorando con impegno e dimostrando di essere veloce. Non è un problema se la gente non mi voleva subito in Aruba, io sono solo felice di questa scelta e penso a me”.
Ovviamente l’attesa nei suoi confronti non mancherà.
“Quando ero nel team Sky con la VR46 già ci convivevo con aspettative e pressioni nei miei confronti. So bene cosa significhi, ma adesso sono più maturo e pronto ad affrontare queste nuove dinamiche”.
Il paddock del Motomondiale sembra un lontano ricordo per Bulega.
“Quando ho iniziato a parlare della Superbike con Alberto Martinelli sapevo che sarebbe stata l’ultima mia chance. Qua in Aruba ho trovato però un grande ambiente, ma soprattutto la fiducia da parte di ogni singola persona all’interno del team. In passato avevo attorno a me gente che non mi piaceva mentre ora è diverso”.
