Enea Bastianini ha bisogno di voltare pagina. Ormai l’infortunio alla spalla non è più un problema, ma la Ducati GP23 resta per lui ancora un mistero. Con la nuova moto non è riuscito a instaurare quella fiducia che solo lo scorso anno (sulla GP21) gli permetteva di essere protagonista in ogni GP. A Barcellona vuole tornare a quei livelli.
“Le mie aspettative sono più alte rispetto agli scorsi GP - afferma - In Austria, domenica avevo fatto dei passi in avanti, ma in gara per me è stato impossibile concretizzare il lavoro del fine settimana. All’inizio ero arrabbiato, ma poi guardando i dati abbiamo visto i risultati del nostro lavoro. Su questa pista in passato è sempre andata bene per me, mi piace, sto capendo meglio questa moto e potrò essere più competitivo. C’è ancora tanto da fare, ma credo da qui potremmo ambire a qualcosa di più”.
Cosa è successo al Red Bull Ring da metà gara in poi?
“Stranamente ho consumato le gomme più di tutti gli altri piloti Ducati, solitamente è il contrario. Non abbiamo capito bene il motivo, Michelin avrà fatto sicuramente le sue analisi, ma non so dire quale sia stata la causa. Bisogna prendere gli aspetti positivi: nel warm up sono andato forte come nei primi giri della gara, significa che la strada è quella giusta”.
Quanto tempo servirà per arrivare alla fine di questo cammino?
“Non lo so (ride), lo dirò quando inizierò a vedere qualche risultato. Ci vuole ancora un po’ di pazienza. Lì per lì mi arrabbio, ma poi vado avanti”.
La sintonia con la nuova squadra a che punto è?
“Probabilmente dobbiamo capirci meglio, ma ho grande fiducia in tutti i ragazzi. Non abbiamo ancora ottenuto un buon risultato e in questa situazione non è semplice, però sono tutti motivati, come lo sono anch’io, presto i risultati arriveranno. Questa moto è completamente diversa da quella a cui ero abituato e dobbiamo capire in quali aree lavorare, ma gara dopo gara stiamo migliorando. Ora ho più fiducia, ripartiremo dal setup che ho usato domenica in Austria e vedremo se le mie sensazioni saranno le stesse”.
In Austria uno dei problemi era la gestione del freno motore?
“Abbiamo migliorato anche in quel punto. La differenza principale della nuova moto è nel motore, quindi bisogna lavorare sull’assetto ma anche su questa parte per ritrovare le sensazioni dello scorso anno. All’inizio mi sembra di guidare una moto completamente diversa, ma ora ho fatto metà del lavoro. Sono sicuro che se usassi il vecchio motore sarebbe più facile per me andare forte, ma la GP23 ha più potenziale, lo sta dimostrando Pecco, ma anche Martin. È solo questione di tempo e di capire che cosa mi serve”.
Perché gli ingegneri Ducati non riescono a darti quello che vuoi?
“Non è semplice, non sono in Ducati da 10 anni, quindi serve tempo anche a loro per capire cosa mi serve e io devo dare loro le giuste informazioni per permettere loro di lavorare bene”.