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SBK, Rea: "Se avessi risposto a Petrucci saremmo finiti entrambi a terra"

“Non sono contento della mia situazione, ma abbiamo lavorato davvero bene a Most. Il mio futuro? Per ora mi godo il weekend, ma presto mi prenderò il tempo che serve"

SBK: Rea:

A dispetto di ogni pronostico, Jonathan Rea si prepara a lasciare Most con un solido fine settimana, in cui è riuscito a salire tre volte sul podio, conquistando anche la sua prima vittoria in stagione. Un bel momento per il sei volte iridato dopo le difficoltà di inizio anno. proprio per questo Rea non sembra aver accusato più di tanto il sorpasso subito da Petrucci sul finale di Gara 2, che lo ha privato della piazza d’onore. 

“Ho sentito che mi ha toccato e una reazione da parte mia avrebbe causato un contatto - ha raccontato Johnny in merito alla battaglia con Danilo - Ovviamente, era lui a rischiare di più essendo all’esterno, ma se ci fossimo toccati avrei rischiato comunque di cadere, ero contentissimo del mio weekend e non avevo bisogno di fare qualcosa di stupido all’ultima curva. Abbiamo conquistato dei buoni punti ed è stato un weekend incredibile per me e la squadra”.

Un risultato difficile da immaginare dopo la prima giornata di prove“Quando siamo arrivati qui non ero a mio agio con la moto, abbiamo provato a fare qualche passo avanti e la Superpole è stato il primo momento in cui sono riuscito a fare bene, mettendo insieme un buon giro. Ero sesto, ma sono riuscito a partire quinto per via delle penalità e la gara è andata piuttosto bene con le intermedie. Mi sono sentito bene battagliando con Toprak in Superpole Race e questo mi ha dato un po’ di fiducia in vista della gara lunga - ha ammesso Rea - Ho scelto una gomma di sviluppo usata al posteriore, mentre gli altri erano tutti con gomme nuove, e a fine gara non avevo trazione, la moto continuava a muoversi ed è diventata molto fisica da guidare, quindi non c’era molto che potessi fare per cercare di difendermi da Danilo”.

Difficile per il Cannibale riuscire a capire con esattezza cosa gli abbia permesso di compiere questo passo avanti nel corso del weekend. 

“Se guardo al fine settimana nella sua interezza, abbiamo lavorato molto bene a livello di squadra. Anche quando abbiamo preso la strada sbagliata nel Warm-Up, abbiamo gestito bene tutto, facendo dei grossi cambiamenti senza lasciarci prendere dall’emotività. Sembrava che Toprak ci avrebbe annichiliti tutti con un buon margine, ma abbiamo tenuto la testa alta, continuando a provare ad avvicinarci - ha spiegato - Sono rimasto sorpreso dalla mia performance in Superpole Race, che mi ha permesso di ottenere una buona posizione di partenza per Gara 2 e tenermi lontano dal caos. È stata questa la chiave della mia gara, anche se non è bastata a restare con Toprak e Alvaro”. 

Il gradino più basso del podio era infatti il massimo a cui poteva ambire Rea, mai in lotta per il successo in Gara 2.“Il mio gap è rimasto invariato fino a che Alvaro non ha preso la testa della corsa, quando poi ha iniziato a imprimere il suo ritmo. Dal mio punto di vista, Toprak ha fatto il possibile per mantenere la posizione, ma sfortunatamente ha sofferto una strana caduta all’esterno. Sono salito sul podio ma era il podio di Toprak, perché ci sarebbe salito sicuramente. Spero stia bene”, ha aggiunto Johnny.

I progressi compiuti dalla Kawasai rispetto all’inizio dell’anno sono sempre più evidenti, ma per il nordirlandese non c’è stato nessun grosso passo avanti.

Stiamo lavorando con la moto che conosciamo - ha commentato - Il problema è che quando un pacchetto raggiunge il limite tu provi a fare delle cose diverse per cercare di migliorarlo, ma alla fine torni sempre a usare ciò che conosci ed è questo che ci ha permesso di migliorare. Le prime due gare sono state strane. Non conosco la situazione della Honda e della BMW, ma è evidente che le Ducati satellite sono molto veloci, Petrucci e Bassani stanno guidando davvero bene e, tralasciando Alvaro e Toprak, è una bella lotta per l’ultimo posto sul podio”.

Ora che i primi due terzi di campionato sono andati in archivio per il sei volte iridato arriva il momento di decidere cosa fare nel prossimo futuro. Il ritiro potrebbe essere una delle opzioni contemplate dal 36enne?

“Sto pensando molto in questo momento. Non sono contento al 100% della mia situazione, a essere sincero - ha ammesso - Ho un po’ di giorni davanti a me per riflettere, ma non ho fretta. La cosa importante in questo momento della mia vita e della mia carriera è quella di prendere la decisione giusta per me. Mi prenderò del tempo, ma prima di iniziare a pensarci mi farò una birra e mi godrò questo weekend, in cui abbiamo lavorato davvero bene. Comincerò a pensare al 2024 tra qualche settimana”.

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