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SBK, Bulega: "Manzi? Crescendo abbiamo capito che non siamo delle teste di cazzo"

Nicolò ed il suo rapporto con Manzi, 2°: "Il rapporto con Manzi? Nella VR46 non ci eravamo simpatici. Con la V2 bisogna cercare di essere quanto più puliti possibile. Questo week-end ci è mancata soltanto la pole!"

SBK: Bulega:

Nicolò Bulega ci ha preso gusto. Riportata alla vittoria la casa di Borgo Panigale nel Mondiale Supersport a distanza di quasi venti anni, il portacolori Aruba.it Ducati si è ripetuto in Gara 2 a Phillip Island. Ieri sull'asfalto bagnato dalla pioggia, quest'oggi in condizioni ottimali (QUI la cronaca della corsa). Il risultato finale tuttavia resta immutato. Due trionfi in due giorni e l'ex Motomondiale vola via dall'Australia con il pieno di punti. Settimana prossima nuova sfida in Indonesia, dove sarà per ovvie ragioni la coppia da battere.

"Un week-end migliore di così è impossibile, ci è mancata soltanto la pole - ha esordito il Ducatista - abbiamo avuto un po' di fortuna, ma l'importante era farsi trovare al posto giusto al momento giusto. L'anno scorso è stata una stagione di transizione per il nuovo progetto tecnico, dovevamo comprendere il nostro reale potenziale. A partire da questo inverno abbiamo lavorato sulle aree in cui sapevamo di dover migliorare, io invece mi sono allenato tutti i giorni pensando ad un solo obiettivo. I nostri sacrifici sono stati ripagati".

Come si riesce a tirare fuori tutto il potenziale dalla Panigale V2 955?
"Non lo vorrei dire perché è un segreto - ha scherzato - o meglio, si tratta di una mia teoria. Bisogna cercare di essere quanto più puliti possibile. Altrimenti ti pianti, una guida al limite in ogni curva non paga nei tempi sul giro".

Bulega si sta ricostruendo la carriera in Supersport dopo anni deludenti e avari di soddisfazioni. Una realtà a lui congeniale, sotto ogni punto di vista.
"Umanamente poche volte mi sono sentito così a mio agio in un ambiente. Quando un pilota sta bene dentro ad una squadra tutto diventa più semplice, anche nel ricercare le prestazioni in pista".

Oggi Bulega ha fatto i conti con il connazionale Stefano Manzi, sulla carta una dei suoi principali antagonisti nella rincorsa al titolo mondiale: siete in buoni rapporti?
"Da piccoli non ci stavamo molto simpatici - ha ammesso - crescendo però ci siamo accorti di essere due ragazzi simili caratterialmente. Siamo diventati un po' più amici quando entrambi ci ritrovammo all'interno della VR46 Riders Academy. Probabilmente abbiamo capito a vicenda che non siamo delle teste di cazzo".

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