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SBK, Petrucci: "Bautista non è come Stoner, ma vederlo qui è bellissimo"

"La mia prima volta a Phillip Island dissi che prima di morire, tutti dovrebbero vedere un giro di Casey qui. Alvaro guida in modo diverso, è pulitissimo ma il risultato è quello. Il botto con Bassani? E' giovane ed è un bravo ragazzo, basta che non capiti più!"

SBK: Petrucci:

Danilo Petrucci ha finalmente visto la luce a Phillip Island! Oggi il Petrux ha infatti trovato un passo decisamente migliore di quello visto ieri ed ha chiuso la giornata con l'8° tempo a poco meno di un secondo da un Bautista inavvicinabile. Trovata la direzione giusta per cercare di 'costruire' un assetto efficace sulla sua Panigale V4, Danilo ha portato avanti un lavoro particolarmente produttivo, con una simulazione gara interrotta purtroppo da un botto poco prevedibile.

E' stato infatti Axel Bassani a rovinare in parte la giornata di Petrucci, tentando di passarlo alla curva 4 e centrando la Ducati di Barni. Entrambi i piloti sono finiti al centro medico del circuito, ma per fortuna non ci sono state conseguenze e Danilo ha anche assolto Axel, con la speranza che non capiti più. Molto bella poi la descrizione fatta da Petrucci riguardo la guida di Bautista qui a Phillip Island, paragonata a quella di un certo Casey Stoner se non per quanto riguarda lo stile, almeno per quanto riguarda l'efficacia. 

"Peccato, perché alla fine del turno del mattino avevamo trovato una soluzione che mi piaceva - ha spiegato Danilo -  infatti avevo un passo che mi ha sorpreso. All’inizio sono stato con Rinaldi, ma non andavamo fortissimo, poi mi sono trovato da solo e davvero avevo un ottimo passo. Ci vuole un po’ di tempo a capire queste gomme, devo cercare di guidare diversamente. Mi sono impegnato a cambiare, a capire come fanno gli altri. Ho seguito in pista Bautista, che guida in maniera eccezionale. Era tanto che non vedevo guidare un pilota così, con questa confidenza. Ha una bella moto, però lui sfrutta al massimo le sue caratteristiche ed è veramente bello vederlo guidare". 

Ti ricorda qualcuno?
"Non mi ricorda nessuno in particolare. Quando sono venuto qui la prima volta, dissi ‘le fasi della vita dovrebbero essere: nasci, cresci, vedi un giro di Stoner a Phillip Island e poi muori’. Casey qui faceva nel 2012, per quel mezzo giro che l’ho seguito, delle cose incredibili. Alvaro ha una confidenza impressionante, spigola tantissimo. Gli ho fatto i complimenti, e gli ho anche detto di andare un po’ più piano!".

Meno male che non lo volevi paragonare!
"Guidano diversamente, ma il risultato è uguale. Bautista sta facendo lo Stoner qui, ma rimane Alvaro. Casey non l’ho mai visto con le ruote dritte. Alvaro è molto più pulito, più bello da vedere. Non riesco a fare quelle cose, ma il passo gara non è male. Ancora faccio il mio miglior tempo con la gomma da 12 giri, la nuova non riesco a sfruttarla, mi manda in crisi. Però sono più positivo di ieri, penso di poter fare qualcosa di buono nel weekend di gara". 

Parli di soluzioni trovate, ma di cosa si tratta nello specifico?
"Una cosa che è cambiata molto su questa Panigale rispetto a quella che avevo nel 2022 è l’ergonomia. E’ stata fatta una sella molto più alta, io avrei bisogno di una sella più bassa. Questo ha fatto si che io continuassi a dare informazioni sbagliate ai meccanici. Ieri ci siamo trovati che mi sentivo molto basso, ma in realtà non era così. Sono i manubri che sono molto bassi, ma capito questo, ho capito che non sono al limite, ma solo che devo abituarmi ad una posizione diversa. Questo è stato un bello step, perché ho capito di avere margine con la forcella. Il capotecnico è stato bravo, ieri ci siamo confrontati sulla comunicazione. Ci siamo non dico chiariti, ma abbiamo parlato e gli ho spiegato cosa intendevo dire io con le mie indicazioni. Lui mi ha mostrato sulla cartina della pista che stavamo andando nella direzione opposta. Mi dispiace che oggi abbiamo perso un’ora di test, non serve la classifica, però…i primi cinque adesso hanno qualcosa in più, ma penso che dal 6° in poi sono lì". 

Volevi di più da questa classifica?
"Non sono molto paziente, mi aspetto sempre molto da me stesso. Ma è chiaro che ci vuole un po’ di tempo. Mi piacerebbe essere uno di quei cinque". 

Parlato con Bassani?
"A Bassani non ho detto niente, anche perché all’inizio ero rimasto senza respiro quindi non riuscivo a parlare. Però capita, anche se nei test…è successo alla quattro, al tornantino. Il problema è che mi ha spezzato il forcellone, infatti stanno cercando un saldatore per rimetterlo a posto e rifarlo. Peccato, sono cose che non dovrebbero succedere nei test. Lui si era messo dietro di me da due giri, io ero al 16° giro della simulazione, stavo un po’ lavorando per i fatti miei. Sentivo che era dietro…ad un certo punto l’ho sentito troppo vicino, poi boom e mi sono ritrovato per aria. Però è giovane, è un bravo ragazzo, speriamo sia l’ultima volta". 

Ieri dicevi che stavate sparando fuori dal bersaglio. Oggi?
"Adesso abbiamo cominciato a sparare nel bersaglio. Non siamo al centro, ma ci stiamo avvicinando. Ieri stavamo sbagliando di parecchio, adesso arrivano i tempi e sono più consistente". 

Photocredit @Danilo Petrucci Facebook

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