Le minigonne, come elemento aerodinamico fu introdotto per la prima volta in F.1 dalla Lotus nel Campionato di Formula 1 nel 1977, in particolare sulla monoposto Lotus 78, prima vettura ad effetto suolo totale, mettendo in pratica il Principio di Bernoulli.
I tecnici inglesi progettarono delle pance laterali con un fondo a superficie alare rovesciata: questo accorgimento permetteva di ottenere un notevole carico. Per far funzionaere meglio il fondo della vettura al suolo si usavano delle 'minigonne' che servivano a sigillare più efficacemente la superficie dell'asfalto con il fondo alare della monoposto, separando nettamente i flussi d'aria tra il sottoscocca e l'esterno della vettura incrementando l'Effetto Venturi.
Ora sappiamo che nel motociclismo ciò è impossibile, a questo livello, anche se nel passato qualcuno ci ha provato (addirittura Francop Uncini, con la Suzuki, grazie al tecnico Masrio Ciamberlini, dopo un esperiemento del pilota privato Corrado Tuzii). Il motivo è semplice: la moto è un pendolo che oscilla da destra a sinistra e solo per pochi attimi la pancia della carenatura sfiora il suolo. Inoltre fino a ieri si guardava all'aerodinamica della carena solo per quanto riguarda la resistenza all'avanzamento, cercando di ridurre quanto possibile il Cx ed il Cz.
Da qualche anno, però, in MotoGP si è alla ricerca della pietra filosofale, che come narra la leggenda, fosse capace di mutare il piombo in oro. Il concetto è semplice: anche in quei pochi istanti in cui pilota e moto sono sdraiati al suolo, si può rubare qualche millesimo di secondo grazie ad una migliore aderenza.
Ecco dunque nascere le 'orecchie' Ducati nella parte bassa della carena, che soffiano l'aria sotto evitando (forse) un po' di portanza, o la strana forma a cassapanca della carenatura di Aprilia, subito copiata da Honda e Ducati.
Nella grafica disegnata dal nostro lettore di Highslideshow una interpretazione del lavoro dei flussi sulla carenatura dell'Aprilia di Aleix Espargaro in pista a Sepang.
Discorso diverso sembra invece essere appunto quello del diffusore (o 'orecchie') sulla Desmosedici GP23: in questo caso come si evince dalla foto il soffiaggio sembra servire ad evitare la portanza dell'aria sotto la pancia della carena.