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SBK, Toprak si prende i test di Jerez, ma a far paura sono Bautista e la Ducati

Alvaro non ha conquistato il miglior tempo, ma ciò che ha impressionato dello spagnolo è il passo gara mostrato in sella alla nuova Panigale, tanto che nessuno è stato in grado di contrastarlo

SBK: Toprak si prende i test di Jerez, ma a far paura sono Bautista e la Ducati

I test di Jerez sono di Toprak Razgatlioglu. Dopo essersi imposto nel corso della prima giornata, il pilota turco ha calato il bis al giovedì, arrivando a soli 22 millesimi dal record della pista (QUI il riassunto del giovedì). Giù il cappello di fronte alla super prestazione del vice campione del mondo, capace di risalire in sella alla Yamaha dopo il terribile botto del mattino e mettere in riga la concorrenza.

Ancora una volta Toprak ha dato una dimostrazione di quello che è il suo talento e non possiamo fare altro che applaudire la forza di reazione che porta in dote il numero 54.

La classifica di questi test premia quindi il portacolori Yamaha, ma c’è un aspetto molto più significativo a nostro avviso, che va oltre il tempo realizzato dal turco sul giro secco.

Stiamo infatti parlando della simulazione gara svolta da Alvaro Bautista, che con gomma usata ha mostrato un ritmo a dir poco incontenibile. Nella seconda giornata, con la SC0, il campione del mondo ha infatti realizzato circa una ventina di tornate con un ritmo sull’1’39”0-1’39”1, tanto che nessuno è stato in grado di avvicinarsi.

Rinaldi ha accusato dal suo compagno circa due decimi, così come Rea, le cui prestazioni sono state più o meno in linea con quelle del romagnolo sull’1’39”4. Chi non ha invece provato una vera e propria simulazione gara è stato Toprak Razgatlioglu, che con la SC0 non è andato oltre le sette tornate, girando sull’1’39”3-1’39”4. 

Ovviamente sono i primi test dell’anno, siamo solo all’inizio di una nuova stagione e ogni pilote ha una propria strada da seguire secondo quelle che sono le rispettive priorità. Resta comunque il fatto che quei 20 giri di Bautista con SC0 sull’1’39” basso rappresentano un campanello d’allarme non da poco per la concorrenza.

Bautista ha quindi già fatto capire a che livello voler portare l’asticella e Ducati dal canto ha dimostrato di poter mettere lo spagnolo nella condizioni migliori, soddisfando tutte quelle che sono state le sue richieste prima della pausa invernale. Il binomio Bautista-Ducati sembra quindi far più paura di un anno fa.

A Portimao, tra meno di una settimana (31 gennaio - 1 febbraio), l'ultima chiamata prima di dirigersi a Phillip Island. 

 

 

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