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Di Giannantonio: "Troppo presto in MotoGP? Lo dicevano anche di Quartararo"

"Fausto Gresini mi ha insegnato a divertirmi in moto. Sono io a mettermi pressione, avere un obiettivo ti aiuta ad alzare l'asticella"

MotoGP: Di Giannantonio:

Per Fabio Di Giannantonio la nuova avventura in MotoGP inizia sotto il tetto di famiglia del team Gresini. Era stato proprio Fausto a volerlo nella classe regina e il pilota romano non vuole deluderlo. “Fausto aveva creduto in me fin dall’inizio, dal debutto in Moto3 -  ricorda -Abbiamo ottenuto i primi risultati insieme, insieme abbiamo corso in Moto2, quindi è qualcosa di speciale. Abbiamo tutto per fare bene e questo ti dà una carica in più, possiamo portare questa famiglia in alto”.

Qual è l’insegnamento di Fausto che non dimentichi?
Mi ha sempre detto di divertirmi e ho capito l’importanza di questo consiglio crescendo. Quando sei piccolo hai tanto entusiasmo e non vedi tante cose, ma questo sport ha anche i suoi lati negativi, c’è molta tensione ed è molto tosto dal lato mentale. Se perdi il divertimento, perdi anche smalto in pista. Mi diceva di godermi il momento, tutto quello che succede, perché è una cosa bella e se la prendi nel modo giusto viene tutto più facile”.

È facile divertirsi su una MotoGP?
“Io sono contentissimo, la pressione è relativa. Nel nostro sport devi fare bene, o vai a casa, ma quest’anno per me sarà di apprendistato, me lo dicono tutti. Allo stesso tempo, sono io a mettermi pressione, voglio fare dei risultati”.

Nadia si aspetta che lotti per essere il migliore debuttante dell’anno. Dovrai vedertela con Bezzecchi, Gardner, Fernandez…
E qual è il problema? (ride) Siamo cresciuti insieme fin dalla Moto3, ci siamo scontrati e battuti più volte, è bello continuare a farlo n MotoGP. Servono obiettivi perché sono quelli che ti permettono di alzare l’asticella”.

C’è chi sostiene che tu sia arrivato troppo presto in MotoGP.
“È sempre bello sentire certe cose (ride). Ho una cartella con tutte la frasi degli hater, ogni tanto le leggo quando faccio bene (ride)”.

In qualche modo ti motivano?
Non mi fanno né caldo né freddo. Ho 23 anni, sono arrivato nel momento migliore della mia carriera in MotoGP. Si pensa sempre che i risultati siano la chiave per andare avanti, ma a volte un pilota non è stato messo nelle giuste condizioni per raggiungerli. Prima si parlava male di Quartararo che era arrivato in MotoGP vincendo una sola gara in Moto2, come me, ora che è campione del mondo dicono che un fenomeno. Non bisogna guardare solo le statistiche, io mi sento in forma sia fisicamente che mentalmente come non mai.

Pensi anche di essere sulla migliore moto possibile?
Sì, sono nella condizione ideale per il debutto. Ho una grande moto, campione del mondo costruttori, il team è fantastico, mi piace tutto”.

Quanto hai ripensato in questo inverno al primo test sulla Ducati?
Ci penso spesso per non scordarmi quelle sensazioni. Mi sono trovato da dio, logicamente non sono stato il più veloce in pista, come è normale che sia, ma ho provato sensazioni pazzesche, come su nessuna moto prima. Ogni tanto cerco di ritarle fuori, non posso aspettare di guidarla di nuovo”.

Quei tre giorni a Jerez  ti sono stati utili per capire dove lavorare?
In verità mi hanno messo la benzina e fatto girare, in questo momento il limite sono io perché devo capire ancora tantissime cose. Rispetto a Moto2 e Moto3 è un altro sport. Penso che farò lo stesso anche in Malesia, per poi iniziare a lavorare su qualcosa di più specifico”.

Bastianini ti darà una mano?
Siamo professionisti e sarà concentrato su se stesso perché sarà una stagione importante per il suo futuro. Però abbiamo un bel rapporto, ci sentiamo spesso e ci confrontiamo anche su cose esterne allo sport. Sono sicuro che, se avrò bisogno di una mano, lui me la darà”.

Ti dispiace tanto essere sulla Ducati e non usare il numero 21 del tuo idolo Bayliss?
Un po’ sì, lo sento tanto mio. Il 49 però è un numero tosto, mai nessuno l’ha usato in MotoGP e lo sento già mio.

Avrai 7 giorni di test prima dell’inizio del campionato, cosa ti aspetti?
“Mi permetteranno di prepararmi per il Qatar, poi saranno le gare a permettermi di migliorare. Saranno prove toste anche per il caldo, quindi saranno impegnative”.

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