Franco Uncini ha vinto il Mondiale in 500 nel 1982 sulla Suzuki, poi ha deciso di dedicare la sua vita agli altri piloti. Prima è stato loro rappresentante, poi è diventato responsabile della sicurezza della FIM. Ruolo che ricopre ancora ora, oltre a essere membro della Direzione Gara.
A EICMA è esposta anche una speciale GSX-R con i suoi storici colori e non manca la vecchia tuta con il nastro americano, antesignano delle più moderne saponett.
“A quel tempo si partiva a spinta - ha raccontato al nostro Paolo Scalera nell’intervista che potete vedere qui sopra - Lasciavo la frizione sempre troppo presto e ogni volta che alzavo lo sguardo vedevo un mare di piloti davanti a me”.
Finiti i suoi giorni da pilota, Franco non era più salito in moto in pista, fino a una giornata a Sepang di qualche anno fa. Complice Capirossi.
“Inizialmente Loris mi aveva detto che c’era anche Corser e mi aveva consigliato di seguirlo mentre girava con alcuni clienti per prendere i riferimenti dopo 30 anni che non andavo più in pista Però andavano a passo d’uomo, quindi alla quarta curva li ho passati tutti. Andavo sempre più forte, a un certo punto Loris mi ha passato in staccata con la moto di traverso facendomi dei cenni. Pensavo di stare perdendo olio, l’ho seguito ai box e mi ha fatto una ramanzina che non finiva più” ha svelato ridendo.
Ora il suo posto è nella stanza dei bottoni.
“Il Mondiale è bellissimo, ben organizzato, con tantissimi piloti in MotoGP e tutti molto forti. Abbiamo fatto di tutto e di più per migliorare la sicurezza e, in senso generale, possiamo ritenerci soddisfatti, ma non bisogna mai dormire sugli allori. La Suzuki mi è rimasta nel cuore, ma non sono schierato perché faccio parte della Direzione Gara”.