“È stata una giornata strana e la cosa più strana è stata la vittoria” Dovizioso ha logicamente voglia di scherzare dopo l’impresa al Mugello. Un risultato che sognava ma che aveva quasi paura di esprimere, forse con un po’ di scaramanzia.
“E questa notte mi ero svegliato alle 4 con un mal di pancia fortissimo e così non ho fatto neanche il warm up al mattino - spiega - Per fortuna la moto era a posto e non avevo nulla da provare”.
Quindi sei partito per la gara tranquillo?
“Ero un po’ spaventato dalla possibilità di perdere energia. È da venerdì che mi ripeto ‘guida aggressivo e fluido’ ed è quello che ho fatto”.
A 10 giri dalla fine sei andato all’attacco…
“Ho passato Maverick ma sinceramente non avevo una strategia in quel momento, poi ho capito che nessuno aveva margine e mi sono concentrato sul mio passo, sperando bastasse (ride). In verità ho capito di potere vincere solo dopo l’ultima curva, pensavo che Vinales facesse un ultimo giro strepitoso e mi riprendesse”.
Cosa hai pensato quando hai tagliato il traguardo?
“C’è un motivo se tutti i piloti quando vincono al Mugello piangono, lo hanno fatto Migno e Pasini, e anch’io. Vincere qui è il sogno di tutti, farlo con la Ducati è speciale, quando te le aspetti ancora di più. Non ho parole per descrivere certe emozioni”.
Veramente non te lo aspettavi dopo i recenti test?
“Erano andati bene, ma era stato così anche negli ultimi tre anni (ride) Sapevo di essere più vicino e nelle FP4 ho capito che avrei avuto una possibilità. Poi in gara mi sono trovato con Maverick e Valentino, che di solito hanno qualcosa di più negli ultimi giri, e con Petrucci, uno molto forte in bagarre. Ho avuto la certezza di vincere solo all’ultima curva, non sapevo quando fossero vicini”.
Il Mugello era giallo ma l’affetto non è mancato…
“Per tutte e tre le vittorie c’è stata grande felicità anche nelle squadre avversarie e questo succede quando piaci. Io c'entro poco con i tifosi di Valentino, ma mi hanno dato un supporto favoloso e li ringrazio. Sul podio ho avuto una botta di felicità, in certi momenti ti tremano le labbra ed è difficile controllare le emozioni”.
Hai una dedica particolare?
“Ho corso con il numero 69 sulla moto per onorare una grande persona. Poi ringrazio Ducati, il mio team e tutte le persone che mi hanno aiutato. In MotoGP la somma di tanti piccoli particolari fanno una grande differenza”.
Ora sei 2° in campionato, è arrivato il momento di sbilanciarsi?
“Non ne sono sorpreso, sapevo di potere state nei primi 4 in classifica ma la cosa importante è avere la velocità per lottare e fino a oggi non l’avevamo avuta”.
Non vuoi proprio sbilanciarti…
“Alcuni dicono che sono pessimista, io preferisco definirmi realista (ride) So che possiamo essere veloci in alcune gare ma non in tutte e 18. Dobbiamo costruire una buona base, non si può vincere una domenica e quella dopo arrivare a 20 secondi, come è già successo. Essere secondo in campionato non è troppo male (ride) ma non basta”.
Lorenzo oggi è stato in difficoltà…
“Come dico da questo inverno, non sono sorpreso. Jorge è un pilota velocissimo ma non ha ancora l’esperienza necessaria con questa moto per riuscire a gestire determinate situazioni”.