Francesco Bagnaia, dopo due anni in sella alla Mahindra Moto3, con la quale ha conquistato due Gran Premi ed ottenuto altri ottimi risultati da podio, ha deciso di "tornare all'ovile", in un certo senso, ovvero, di vestire nuovamente i colori del team Sky VR46, la squadra dove il pilota di Torino corse nella stagione 2014.
E' cresciuto molto il giovane Bagnaia, non solo in altezza ma anche dal punto di vista personale: "adesso ho 20 anni, non sono tanti ma non sono nemmeno pochi -precisa 'Pecco'- dopo diverse stagioni corse con la piccola Moto3, che mi ha dato ed insegnato tanto, mi sentivo pronto al salto in Moto2, per vivere una esperienza nuova su una moto che non conoscevo e che ancora devo scoprire a fondo. Mi sento molto carico, la pausa invernale, per me, è durata anche troppo: io voglio guidare la moto".
Il tuo passo è importante, non solo dal punto agonistico ma anche professionalmente...
"Sì, perchè sono tornato in un team che conosco, in una squadra veramente preparata, competente e professionale. Tra le altre motivazioni che mi hanno spinto a tornare nel team Sky VR46, ho sentito molto la mancanza di questa squadra e delle persone che la compongono, da fuori ho visto la crescita costante ed importante che hanno avuto e siamo pronti per disputare una bella stagione insieme".
Per te, tornare in questo team è stato come tornare a...?
"...a casa! Considerando, oltretutto, che la base del team è a soli 10 chilometri da dove vivo, lo posso ripetere: tornare nel team Sky VR46 è stato come ritornare a casa".
Hai già provato la Kalex Moto2, come la hai trovata?
"Devo premettere che ho avuto solo una presa di contatto con la Moto2 e sono molto curioso di salirci ancora per verificare ciò che avevo notato la prima volta in Spagna: rispetto alla Moto3, la Kalex pesa decisamente di più, è dotata di gomme più larghe, i trasferimenti di carico si fanno sentire, specialmente in frenata e nei cambi di direzione. Il motore è una novità, per me: il quattro cilindri Honda spinge e, senza un aiuto elettronico, bisogna stare attenti a dosare il gas. Nonostante io abbia girato davvero poco, grazie alla squadra sono riuscito ad adattarmi in fretta e ho trovato una base di lavoro valida per i prossimi test in programma".
Con questa moto, specialmente a fine gara con le gomme finite, si deve "remare" per tenerla in pista. L'allenamento al ranch è diventato ulteriormente importante?
"Sì, ma... a questo livello di competizione, nel campionato Moto2 come negli altri, ogni aspetto della preparazione è diventato importante, anzi, tutto è da ritenersi fondamentale. Io devo allenarmi maggiormente coi pesi in palestra per raggiungere un peso corporeo più consistente e raggiungere una forza fisica maggiore... nei cambi di direzione mi sono accorto di dovermi preparare in questo aspetto".
Quale è il tuo avversario da imitare in Moto2?
"Io ho la fortuna di avere nella Academy di Valentino due piloti da ritenersi tra i più forti della categoria: Baldassarri e Morbidelli sono due piloti molto forti, ho iniziato ad osservarli con attenzione lo scorso anno, ho studiato con cura i loro stili di guida; mi piace tantissimo anche il giapponese Nakagami, la sua guida è interessante e proficua: lui spigola molto, non ritarda eccessivamente l'ingresso curva e taglia molto la traiettoria in uscita. Ma, attenzione: pure Luthi mi ha colpito, lo svizzero offre l'antitesi della guida di Nakagami: anzichè tagliare le curve, Thomas le pennella con traiettorie rotonde e pulite. Proverò a fare un mix tra la guida di Nakagami e quella di Luthi".
Sembri molto pacato e tranquillo nel weekend di gara, è solo apparenza è sei davvero come appari?
"Prima di un Gran Premio vado in bagno almeno 4 volte, per scaricare tutto (ride). Sì, è vero: ho lavorato molto per migliorare il mio atteggiamento prima delle gare, a me non piace fare casino, anzi, mi piace ragionare con calma su quello che andrò a fare e in gara agisco pensando esattamente nella consapevolezza di fare la cosa giusta nel momento giusto. Questa cosa me l'ha insegnata Valentino, lui già nel 2015 mi ha chiesto di stare attento nella gestione della gara, grazie al consiglio di Rossi i risultati sono arrivati, anche nei momenti difficili".
Ieri, scherzosamente, Baldassarri ha detto che tra te e lui 'voleranno i piatti in casa'; pensi che lotterete per lo stesso obbiettivo?
"Per rispondere a questa domanda, dovrò attendere qualche gara, anche per capire a che livello di prestazioni mi troverò. Di sicuro, so che posso fare una bella stagione e stare nei primi dieci, ma so anche che lui correrà per vincere le gare ed il titolo. Noi abbiamo, per ora, due obbiettivi diversi, io voglio diventare il rookie Moto2 dell'anno e lui vuole conquistare il Mondiale. Voglio bene a Baldassarri e spero non ci siano problemi tra noi due".
La tranquillità tra i due inquilini di casa VR46 è, per ora, fuori pericolo.