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MotoGP, Iannone: posso e devo migliorare

Dovizioso: "contento del long run, le Michelin modificheranno l'andamento delle gare"

Iannone: posso e devo migliorare

Ducati e Yamaha hanno una cosa in comune: il pilota più dietro in classifica è il più contento. Per le Rosse è stata una buona giornata, con Iannone 2° e Dovizioso 6°, ma anche le vecchie Desmosedici si sono difese alla grande con Redding 4° e Barbera 5°.

Il pilota di Vasto è stato anche fermato da un piccolo inconveniente tecnico, “nulla di grave - assicura - Per il resto è stata una giornata positiva, sono migliorato rispetto a ieri ma dobbiamo ancora lavorare. Mi dispiace solo non essere riuscito a fare una simulazione di gara come volevamo”.

Iannone non sembra però completamente soddisfatto.

Migliorare non è mai facile, stiamo facendo delle piccole mosse e guadagniamo costantemente qualcosa. E’ importante - continua - Però la velocità ancora non basta. Sento di potere e dovere fare ancora un passo avanti, ma serve tempo perché stiamo lavorando sui dettagli, sulle finiture. Bisogna avere pazienza e capire tutto”.

Si dice fiducioso.

Perché avere un gruppo motivato alle spalle mi dà tranquillità - asserisce - Arrivavamo da due test in cui non eravamo stati veloci come volevamo, ma avevamo fatto un lavoro diverso dal solito che ha pagato”.

Andrea DoviziosoDovizioso, da parte sua, è molto felice della simulazione di gara. “Dovreste conoscermi ormai, i tempi degli scorsi test andavano interpretati”, sorride. Oggi ha mostrato le sue carte perché era nelle condizioni di farlo ed è soddisfatto.

Nel long run sono stato molto veloce e ho fatto il miglior giro alla metà della simulazione - racconta - E’ stata un’uscita molto interessante perché mi ha fatto capire i limiti di moto ed elettronica. Ho confermato le sensazioni di Phillip Island e sono stato uno dei piloti più rapidi anche se so che non è ancora abbastanza”.

Gomme ed elettronica influiranno in gara.

Per il momento è difficile avere un’idea chiara di cosa accadrà, ma sicuramente i limiti dell’elettronica avranno i loro effetti - spiega - Non credo che riusciremo a tenere la stessa velocità dal primo all’ultimo giro, come in passato. Per avere la situazione chiara dovremo aspettare qualche GP, fino a Jerez”.

Qualcosa però si può già intuire.

Le Michelin sono diverse e non è facile replicare costantemente lo stesso tempo - l’analisi del Dovi - Capirle è importante e se oggi ho fatto determinate prove è perché mi sentivo bene con le gomme. Penso che nei precedenti test abbiamo avuto il giusto approccio, non ci siamo fatti prendere dal panico ma siamo rimasti calmi. In MotoGP bisogna procedere per piccoli passi”.

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