Il braccio di ferro è durato 45 minuti e finito con la vittoria di Lorenzo. Di un soffio, appena 3 millesimi su Marquez e per un momento i due hanno avuto addirittura l’identico crono. Indianapolis è stato il loro ring, nessuno ha potuto avvicinarsi, troppo veloci sia sul giro secco che per quanto riguarda il ritmo.
“La Yamaha qua va bene, le gomme vanno bene e io sto guidando bene”, le parole di Jorge possono essere ripetitive ma sono lo specchio fedele della realtà. La sua tranquillità la si legge negli occhi, nella calma zen con cui risponde alle domande. “Ho solo qualche dettaglio da sistemare, ma la situazione è già migliore rispetto allo scorso anno - continua - Punto alla vittoria domenica, se non fosse possibile il secondo obiettivo è arrivare davanti a Rossi”.
Valentino al momento non è un problema, anche se il Dottore non è nuovo a sorprese, semmai lo è Marquez. Il piccolo diavolo, da quando corre in MotoGP, in America non ha mai sbagliato un colpo e anche oggi si è fatto valere. “Lorenzo è senza dubbio il principale avversario, ha un gran passo - riflette - Io sono al suo livello sul giro secco, ma sul passo è lui a essere in vantaggio. Non di molto però, appena un decimo direi”.
Una distanza che si può colmare. “Le condizioni della pista cambieranno ancora e bisognerà essere bravi a capirle, questa è la chiave - rivela - Mi piacerebbe fare una gara con Jorge, magari un corpo a corpo, sarebbe interessante”. Se si corresse ora sarebbe un’eventualità tutt’altro che remota, ma mancano ancora due turni di libere, poi qualifiche e warm up. “Pedrosa ha un bel ritmo e Valentino arriverà”, avverte Marquez.
Ha ragione, mai fare i conti senza l’oste e Dani è da tenere d’occhio, “la mia settima posizione? semplicemente non ho cambiato gomma nel finale” spiega. Ma non è l’unico che potrebbe inserirsi nella lotta, ci sono anche le Ducati con Dovizioso e Iannone subito dietro la coppia di testa.
“Jorge e Marc sono molto lontani ma non si può mai dire quello che succederà - analizza il forlivese - Certo vanno forte, sono costanti e le loro moto molto a posto, altrimenti non potrebbero fare certi tempi su una pista così scivolosa”. Essere alle loro spalle però è un buon inizio e quello che serviva a Borgo Panigale dopo le ombre delle ultime gare.
“Le sensazioni sono buone e mi trovo bene con la nuova posizione in sella provata a Misano - continua il Dovi - Sono contento ma c’è ancora da migliorare e penso soprattutto alla frenata. Ecco, un piccolo passo avanti lì potrebbe dare grossi vantaggi”. E quei decimi che mancano per mordere la coda delle giapponesi.
E’ quello che vorrebbe anche Iannone che però non è completamente soddisfatto. “I tempi nel pomeriggio si sono abbassati, è positivo, ma non quanto mi sarei aspettato. Credevo che la pista fosse migliore - dice - Più che altro dobbiamo capire il perché di un nuovo problema: lo sterzo si chiude in alcune curve e la mattina non succedeva. Questo mi ha tolto un po’ di fiducia, ma non sono preoccupato, bisogna solo lavorare”
Passando a Noale, Bradl e Bautista non hanno brillato per le loro prestazioni ma ci sono alcune attenuanti. Il tedesco è al debutto sulla RS-GP e un po’ di gavetta è d’obbligo. “Ho trovato un team professionale e questo mi ha dato fiducia - il primo commento - E’ presto per fare delle valutazioni, ma sono contento di come si comporta la moto”. Alvaro invece ha provato delle evoluzioni elettroniche e un nuovo forcellone che però ha accantonato e, tornato in pista per il giro veloce, è stato rallentato dal traffico.