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Ora la Superbike vuole la sua IRTA

I ballo il denaro dei diritti TV. Sostituirà il 'Top Club'di Flammini

Moto - News: Ora la Superbike vuole la sua IRTA

A Jerez maltempo non dà tregua alla Superbike. Dopo la mezza giornata di sole che martedi pomeriggio ha permesso alla Ducati di compiere circa 50 giri, con riscontri interessanti, oggi in Andalusia piove di nuovo e le previsioni non danno speranze per il resto della giornata. Mercoledi invece dovrebbe tornare in sereno, se lo augurano Bmw, Honda, Kawasaki e Aprilia scese a sud al gran completo prima di spedire tutto il materiale in Australia.

Intanto, dietro le quinte, sta nascendo la Superbike del futuro. La novità di queste ultime ore riguarda la volontà dei team di riunirsi in associazione sul modello dell'Irta (International Racing Team Association) la struttura che opera nel Motomondiale dagli anni '90. Irta si occupa di varie questioni logistiche (viaggi, sistemazione del paddock, iscrizioni al campionato) ma soprattutto  è l'ente attraverso il quale i proventi garantiti dalla Dorna arrivano alla base.

Non è quindi una sigla di sola rappresentanza ma uno dei cardini dell'attività del motomondiale. Le squadre Superbike non hanno mai avuto un ente proprio, pensava a tutto l'organizzatore Flammini  attraverso il “top team club”. Che in sostanza era emanzione del promoter stesso, più che delle squadre, tanto che al vertice c'era Giulio Bardi, stupendiato da Flammini e  inserito anche race direction e della SBK commission in rappresentanza dei team.  Anche nel 2013 Bardi ricoprirà lo stesso ruolo, ma si tratta probabilmente di una delle numerose situazioni destinate a cambiare quando Dorna avrà preso realmente in mano la gestione del campionato dopo questa stagione di transizione.

Adesso le squadre vogliono gestirsi da sole e avere un canale diretto con Dorna. Che sicuramente vedrebbe di buon occhio questa operazione, visto che il sistema funziona bene dall'altra parte.

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