Biaggi: Rossi? Competitivo, ma basterà?

"Curioso che dopo due anni bui gli venga offerta la moto 1ª in classifica"


Silenzioso e discreto, Max Biaggi ha calcato il paddock del motomondiale lo scorso fine settimana, in occasione del Gran Premio della MotoGP a Misano. Invece che razziare i tesori della Riviera, il 'Corsaro' ha preferito godersi comodamente lo spettacolo dai box, dove ha potuto ammirare le gesta del pupillo Jorge Lorenzo, sempre più padrone della classifica iridata. Eppure l'esperienza suggerisce a Biaggi che i giochi non sono ancora finiti.

"Pedrosa ha mostrato di poter sempre chiudere nella Top 3 – ha analizzato – Con l'assenza di Stoner, solo lui e Lorenzo fanno un altro sport in questo momento. A meno di colpi di scena, continueranno a giocarsi i primi due posti a seconda di chi è più in forma quel fine settimana. Forse la Yamaha rimane la moto più completa, ma anche la Honda ha migliorato molti dei suoi punti deboli".

I due spagnoli e Stoner furono i primi 'enfants terribles', esponenti smaliziati di una nuova generazione di piloti che ha minato la dinastia di Rossi, ex-peggior nemico di Biaggi nel motomondiale.

"La MotoGP è cambiata molto rispetto anche solo a 6 o 7 anni fa. Oggi l'età media è più bassa, e ciò spiega certi ritmi e prestazioni. Lorenzo, Stoner e Pedrosa sono racchiusi in un paio d'anni d'età, mentre Valentino ne ha 8 in più. È normale che non sia facile per lui".

Anche il terzetto di punta è però destinato ad abdicare. Stoner ha optato per il pensionamento anticipato, lasciando a Lorenzo e Pedrosa gli onori e oneri della battaglia per il titolo nell'attesa che qualcun altro si inserisca in questo duello. Tuttavia, nella classe regina, l'apprendistato è lungo e difficile.

"Vincere al debutto, come feci io nel '98, è difficilissimo ora. Tra le nuove leve, Marquez è quello che mi piace di più. Mi sembra il candidato più papabile al ruolo di nuovo protagonista".

Immancabile la domanda su Valentino Rossi, col quale Biaggi ha condiviso lotte d'altri tempi, dentro e fuori dalla pista.

"Dopo due anni bui, è arrivata la parte più brutta del divorzio annunciato anzitempo con Ducati. Per chi vive di sport, è brutto vedere le polemiche ed i dibattiti faziosi tra 'Rossisti' e 'Ducatisti'. Non credo sia facile per nessuno dei due, ma tutto passa".

In molti si domandano se Rossi abbia ancora il 'polso' per lottare con i primi della classe. Nell'attesa del responso della pista, Biaggi fa notare come "è curioso che dopo due anni difficili ti venga offerto un contratto biennale a scatola chiusa con la moto attualmente in testa al mondiale".

"Forse Rossi ha poteri soprannaturali", ha chiosato sornione 'Maccxe'. Nel caso, gli serviranno anche quelli per contrastare l'ex-apprendista Jorge Lorenzo, sempre più padrone di casa col marchio di Iwata e a suo agio nel ruolo di pilota da battere.

"A suo tempo, Rossi mostrò un minimo di timore facendo alzare il muro tra il suo box e quello di Lorenzo, cosa mai vista prima. Jorge si è rivelato più aperto. Di solito i piloti imparano anche dalle malizie altrui, lui invece no. Mi sembra un pilota d'altri tempi".

Quanto alla Ducati, casa per la quale corse nel 2008 in SBK, Biaggi si rifiuta di "parlare al passato. Non so se avrei fatto la scelta di Rossi o meno, né perché il matrimonio tra i due non abbia funzionato. Credo che Valentino sarà sicuramente più competitivo il prossimo anno, ma non so questo gli possa bastare. Dovizioso è un buon pilota, ma ce ne sono tanti di veloci in questo sport, e il talento vero ce l'hanno quelli che ci mettono poco a vincere i mondiali. Chissà se sarà quello giusto per Ducati.  Iannone invece non mi fa impazzire: mi piacciono quelli più discreti, anche il sobrio ha il suo gusto".

A 41 anni, Biaggi sembra avere trovato una fonte di eterna giovinezza nel campionato Superbike, dove attualmente guida la classifica con 9.5 punti di vantaggio su Marco Melandri.

"Ora mi sto proprio divertendo, e non posso dire che questo mondo mi manchi. Il mio mondiale è appeso a un filo. Sia io che Marco abbiamo vinto sulle due piste rimaste in calendario. La BMW è cresciuta tanto, ma io la Aprilia siamo un ottimo binomio. Servono passione e cuore, ma avere una struttura che crede in te rappresenta uno stimolo in più".

Un indizio verso il rinnovo con la Casa di Noale, con la quale Biaggi è in scadenza di contratto a fine anno?

"Mi hanno fatto sentire la fiducia, anche ai piani più alti, e c'è una base condivisa – ha concesso Biaggi – Non riesco a immaginarmi come possiamo scindere l'uno dall'altra, ma mi piace parlare solo a cose fatte".

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