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Moto3, Paolo Simoncelli: riavere il nome di Marco sarà bello per tutti

La SIC58 Squadra Corse pronta al debutto nel Mondiale: "è una cosa che andava fatta e mi fa stare bene"

Moto3: Paolo Simoncelli: riavere il nome di Marco sarà bello per tutti

Ancora pochi mesi e il nome di Marco Simoncelli ritornerà su tutti i circuiti del motomondiale, la Sic58 Squadra Corse è pronta a fare il suo ingresso nel Mondiale Moto3 guidata dal papà Paolo.

Avrà i colori del Sic, il suo volto sui camion e non chiamatelo ‘team’. Il perché lo spiega Paolo: “è una parola troppo moderna per Marco che avrebbe dovuto correre ai tempi delle sportellate, quelli di Schwantz e Rainey. Per questo motivo abbiamo voluto chiamarla Squadra Corse”.

Manca poco al debutto nel Mondiale, è tutto pronto?
Questo è un periodo molto impegnativo, ci sono tante cose da chiudere e da sistemare. Sono contento perché ho anche ritrovato Ongetta, che era stato sponsor di Marco nel 2004, era nata un’amicizia e mi ha contattato quando ha saputo di questo arrivo nel Mondiale. Sarà l’azienda che capitana il nostro gruppo di finanziatori”.

Quando sei partito con questa avventura con la Sic58 Squadra Corse pensavi già al Mondiale?
Abbiamo iniziato nel 2013 e l’obiettivo era arrivare nel motomondiale in 4 anni, ce ne ho messo uno in più ma ho voluto fare le cose per bene”.

Tony ArbolinoParliamo dei piloti, avrai Arbolino e Suzuki…
Tony è con noi da quando aveva 13 anni ed era pronto per questo passo ed è arrivato nel momento giusto. Gli altri miei piloti non lo erano ancora e abbiamo trovato un accorso con Tatsuki, che corre nel Mondiale già da due anni. Sognava di guidare una Honda e nei primi test a Valencia è andato fortissimo. Penso possano andare d’accordo e potremo fare belle cose. Inoltre sono contento perché avremo come capotecnico Marco Grana, che lavorava con Enea Bastianini. E’ uno pratico e veloce nelle decisioni”.

Accanto al Mondiale, continuerà l’impegno negli altri campionati?
Sì, infatti mia moglie mi dice sempre: ma hai fatto bene i conti? (ride). Continueremo nel CEV con Casadei, uno dei primi a entrare nella Squadra, e Montella. Poi saremo nel CIV, in Pre-Moto3, con Bergamini e Patacca, due ragazzi di 12 anni”.

Dove trovi il tempo per fare tutto?
A volte questo progetto mi tiene impegnato anche quando non dovrebbe, ma è l’unica cosa che mi fa stare bene. Sono anche stato facilitato dal fatto che gli sponsor storici di Marco mi hanno seguito. Noi abbiamo lavorato bene, i colori della Squadra sono bellissimi e abbiamo dei piloti forti”.

Com’è lavorare con piloti così giovani?
E’ emozionante, a volte do loro una strigliata e dopo li abbraccio. C’è un misto di durezza e dolcezza che mi piace, facevo lo stesso con Marco. Il metodo funziona e all’interno della Squadra di vive bene”.

Sei anche preoccupato di questo arrivo nel Mondiale?
“Credo che sia stato più difficile iniziare da zero, quando siamo entrati nel CEV. Adesso sarà più semplice, anche se so che sarà dura ritornare in Malesia, ma si va avanti”.

Riporterai il Sic nel Mondiale…
Marco ha lasciato un alone di leggenda dietro di sé, tutti mi riconoscono ovunque vada. I camion della Squadra hanno i suoi colori e la sua immagine sul lato, la gente ci ferma per fotografarli. Penso che sia una cosa che andava fatta e siamo qui.

E’ un discorso che va oltre all’aspetto sportivo?
Nella Squadra ci sono dei ragazzi che corrono gratis, senza questa opportunità non si sarebbe potuti permettere di dimostrare il proprio valore. Non so se sia giusto o meno, ma ho iniziato così e continuerò”.

Fino dove vuoi arrivare, stai già pensando a qualcosa in più della Moto3?
“Fermati! Se ti dico che ci ho pensato, poi mi dai dello stupido! (ride) Siamo arrivati fino a questo punto perché abbiamo lavorato bene, Dorna ci ha osservato con cura prima di proporci il Mondiale. A me fa piacere riportare il nome di Marco in pista, sarà bello per tutti”.

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