Tu sei qui

MotoGP, Bulega: "L'ultima volta qui ero su una Moto2, per cui ho faticato"

"Rispetto a Portimao ho avuto meno problemi in frenata, ma sono peggiorato sotto altri aspetti. Per domani non ho aspettative. Devo solo cercare di conoscere meglio la moto e le gomme, di cui ancora non capisco il limite"

MotoGP: Bulega:

Penultimo al mattino e ultimo nelle pre-qualifiche, al Ricardo Tormo Nicolò Bulega sta proseguendo il suo processo di familiarizzazione con una Desmosedici decisamente differente dalla V4 a cui è abituato. Ancora titubante e insicuro, l'italiano si è comunque tenuto lontano da facili errori che avrebbero potuto compromettergli il lavoro.  

"Era quattro anni che non giravo qui e l’ultima volta era stata con una Moto2, di conseguenza ho dovuto ritarare tutti i miei riferimenti. A Portimao è stato diverso perché ci corriamo con la SBK e le nostre moto non sono come le Moto2, quindi a livello prestazionale non ero tanto distante. In questo caso, invece, ho più esperienza in sella ad una MotoGP, ma il tracciato è diverso. Poi sinceramente non mi sentivo molto a mio agio oggi e ho faticato in alcuni punti. Comunque ho del margine di miglioramento sia per quanto riguarda la moto, sia per la pista. Non c’è una sezione in cui sono particolarmente debole, ma devo progredire un po’ ovunque ”, ha analizzato.

Pensi che sia più difficile correre qui che in Portogallo?
“Il discorso è che questo circuito è molto tecnico e piccolo, per cui le curve sono molto ravvicinate specialmente su una MotoGP. Tra una e l’altra hai davvero poco tempo per capire e trovare la fiducia necessaria, quindi devo essere più a posto domani per poter pensare di fare un passo avanti”.

Nel weekend portoghese avevi dichiarato di dover pensare prima di frenare. Qui com’è andata?
“Un po’ meglio, mentre sono peggiorati altri aspetti. Dobbiamo capire come fare per mettere tutto assieme”.

Cosa è ragionevole aspettarsi per domani?
“Non saprei perché non ho aspettative di risultati. In questo momento per me è cruciale capire di più la moto, le gomme, l’elettronica e tutto ciò che è diverso da una SBK, nella speranza che a breve mi siano più facili da comprendere in quanto in quanto ad oggi è la moto che porta me. L’obiettivo di questi giorni è dunque migliorare gli automatismi che ancora non ho”.

Come va invece con l’abbassatore?
“Con quello abbastanza bene. Poi qua sono fortunato perché si usa in un punto solo”.

In MotoGP l’elettronica è standard per tutti, mentre in SBK ogni Casa ha la propria. Avverti delle differenze?
“Sì, ci sono delle diversità, ma guidando anche qui una Ducati, almeno il modo in cui lavora è simile. Chiaramente però non è uguale. A mio avviso quella delle derivate di serie è più aperta e può essere utilizzata per più cose. Nella top class non tutto si può fare. Ad ogni modo non sono arrivato ad un livello da poter sperimentare. Qui mi baso su quello che mi mettono a disposizione i tecnici”.

C’è qualcosa che ti sta sorprendendo della moto?
“No, ma sto faticando sotto alcuni punti di vista perché non ho ancora un buon chilometraggio alle spalle. Dopotutto questo è il mio quarto giorno in sella. Va considerato che la Sprint non l’ho nemmeno fatta perché mi sono steso al secondo giro. Quindi mi manca stare sulla moto e capire i vari limiti a partire da quelli della gomme. Ad esempio su pneumatico nuovo vado come su quello usato perché non capisco ancora quanto margine ho”.

 Avere un pre-stagione a disposizione per conoscere le Michelin secondo te potrebbe aiutare?
“Senz’altro, in quanto potrei lavorare con più calma. Per adattarsi ad un simile cambiamento ci vuole tempo”.  

Rispetto agli altri sei passato alla soft nuova un po’ più tardi. Come mai?
“Abbiamo avuto un problema con la strategia. Sfortunatamente ne ho usata solo una, per cui ho avuto un unico tentativo utile”.

Photo Credit: ©Pier Luca Brunetti

Articoli che potrebbero interessarti

 
 
Privacy Policy