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SBK, Bulega sotto fuoco amico: c’è davvero bisogno di Bautista per battere Toprak?

IL GIOCO DELLE PARTI - Negli ultimi due giri a Donington Alvaro ha soffiato sul posteriore di Nicolò, lanciando poi un messaggio chiaro a Ducati. Bulega sa che chiedere aiuto ad Alvaro è un autogol oltre che una sconfitta personale  

SBK: Bulega sotto fuoco amico: c’è davvero bisogno di Bautista per battere Toprak?

Gara 2 a Donington si è conclusa con la marcatura ad uomo di Alvaro Bautista su Nicolò Bulega e il sospiro di sollievo che ha unito tutto il team Aruba ripreso dalle telecamere una volta tagliato il traguardo. Grazie al secondo posto della domenica, il numero 11 ha perso soli 5 punti da Toprak, accusando ora 4 lunghezze nella classifica iridata.

Sta di fatto che gli ultimi due giri della domenica pomeriggio non sono certo sfuggiti agli appassionati, tanto che in sala stampa Bautista è stato incalzato sul tema riguardante un eventuale gioco di squadra o meno in vista del prosieguo del Campionato: “Aiutare Nicolò? Non lo so – ha detto – ho delle ragioni per aiutarlo e delle ragioni per non farlo. Forse nelle prossime due settimane deciderò se aiutarlo oppure no. Chi lo sa”

Essendo al centro del mercato e con un 2026 ancora da definire, ovviamente Alvaro fa strategia, mandando un segnale chiaro a Ducati e ovviamente al suo compagno di squadra.

La verità è che se Nicolò Bulega vuole ambire a questo titolo mondiale deve riuscirci lui stesso, con le proprie forze, senza dover dipendere dagli altri. Esattamente come sta facendo e come ha fatto lo scorso anno Toprak, un uomo solo al comando in casa BMW.

In questo anno e mezzo di Aruba, Nicolò ha saputo ribaltare le gerarchie del box, prendendosi i gradi di capitano. Lo ha fatto con le prestazioni in pista, senza che Bautista potesse mai impensierirlo e la conferma arriva dai numeri di questa stagione, dove tra i due ci sono oltre 140 punti di differenza senza scordarsi del rendimento.

Chiedere aiuto al proprio compagno di squadra, alla prima difficoltà che si presenti, sarebbe per Bulega come compiere un passo indietro in quel terreno di box che in questo anno e mezzo si è preso con la forza.

Non solo, una mossa del genere, rischierebbe di sconfessare la scelta di Ducati e Aruba nell’aver messo Nicolò Bulega al centro del progetto, ufficializzando a tutti gli effetti i suoi gradi di capitano a discapito del suo compagno, messo ai margini con una disdetta contrattuale.   

Da una parte c’è il rischio di un autogol, dall’altra una sorta di sconfitta personale annunciata.

Detto ciò, dopo 7 round Nicolò Bulega si trova in una situazione capovolta: da dominatore a inseguitore. È uno scenario del tutto inedito per lui, ma è un passaggio chiave e deve essere al tempo stesso un momento di crescita per Nicolò stesso nel confronto con un campionissimo come Toprak.

Per batterlo servirà certamente il polso, ma soprattutto la testa e la pazienza. Bulega dovrà utilizzare la sciabola e il fioretto, cercando di capire quando è il momento di affondare il colpo e quando contenerlo, esattamente come ha fatto Toprak in questa prima parte di stagione, attaccando dove era possibile e massimizzando il risultato.

La corsa al titolo contro Toprak passa quindi da Bulega stesso, senza dover andare alla ricerca di alleati. E se proprio cerca un alleato, chi meglio di lui stesso…   

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