Nonosulla griglia di partenza Danilo Petrucci ha chiuso Gara 1 di Donington sul podio. Malgrado un feeling non ottimale con gli pneumatici il portacolori del team Barni ha dunque messo a segno una bel rimonta che gli ha consentito di limitare i danni pur nella consapevolezza di non essere ancora al livello dei migliori.
"Stamane con la prima gomma da qualifica sono andato bene, tuttavia con la seconda non ho avuto le stesse sensazioni e non sono riuscito a migliorare – ha analizzato - Sono partito indietro, ma sapevo di avere un buon passo. Diciamo che è stata una gara di strategia. Io e Bulega eravamo gli unici con la SC0 al posteriore, mentre tutti gli altri avevano la gomma X. Questo ha garantito loro maggior trazione all'inizio, mentre in seguito hanno cominciato a perdere. In certi punti riuscivo ad avvicinarmi, anche di più rispetto alle altre gare, ma è stata dura. In particolare ho faticato molto in frenata in quando la mia V4 R finiva sempre di traverso”.
“Penso comunque di aver ottenuto il massimo, anche se credevo di essere meno distante dai più forti– ha quindi proseguito la sua disamina - Nel complesso sono contento per il terzo posto. Ho fatto una bella gara, con un buon ritmo e ho raccolto punti importanti, inoltre sono riuscito ad evitare i diversi incidenti. A tal proposito mi auguro che Lowes stia bene perché è arrivato molto veloce. Per domani c’è l’incognita temperatura. Vedremo se cambiare scelta al posteriore".
Al di là del risultato la giornata è stata abbastanza complicata. “Io e Niccolò abbiamo patito la carenza di grip e faticato tanto in accelerazione e in frenata. La nostra moto scivola molto dietro rendendo difficile frenare forte, in quanto tutto il carico va sull’anteriore. Era facile cadere, soprattutto con il caldo. Ma abbiamo fatto il meglio possibile, quando non si è al massimo bisogna giocare in difesa”, ha ammesso.
I piani per Gara 2 sono chiari: “L’obiettivo per domani è partire almeno dalla seconda fila. Guadagnare qualche posizione in griglia sarà cruciale per essere un pò più tranquilli in corsa. Sarà dura, ma siamo pronti".
Facendo poi una comparazione con il collega di marca, giutogli appena davanti in Gara 1, l’ex MotoGP ha rivelato: “A Misano Bulega era su un altro livello nelle curve in cui non c'è carico sull’anteriore. In frenata, invece siamo simili, ma lui è velocissimo dove non si frena, ha un’agilità impressionante. Anche qui a Donington si sta dimostrando molto bravo a fermare la moto, rialzarla e uscire forte. Io al contrario provo ad essere veloce in percorrenza, ma non sempre paga. Si tratta di differenze minime, quindi due/tre decimi a giro, o come in Emilia Romagna cinque o sei decimi, però fanno la differenza. Ad esempio a volte esco più forte da una curva, ma alla fine del rettilineo sono più lento. In linea di massima sono sempre meno efficace di lui. Avere l’opportunità di guardare i dati di un pilota così talentuoso è un privilegio”.
Passando infine al lato tecnico, facendo un raffronto tra la Ducati ufficiali e la sua satellite il 34enne ha argomentato: “Il divario c’è anche se piccolo. E’ capitato di essere più veloce in uscita di curva, ma più lento in rettilineo. Se qui questo divario è minimo, a Misano il motore contava per due/tre decimi, ma io ne perdevo otto.Questo perché Nicolò stava facendo la differenza. Non posso lamentarmi della mia moto, ma anche qui abbiamo provato a migliorare i staccata e abbiamo finito per compromettere l’accelerazione. Non riusciamo a capire come rendere tanto quanto l’attuale leader della generale. Lui riesce a spremere il mezzo al massimo, mentre io al 90-95%”.





