SBK, A Donington Manzi non si piega a Booth-Amos e da guerriero vince Gara1

Stefano Manzi non ci sta a concedere il sapore del trionfo casalingo all’accoppiata britannica Booth-Amos/Triumph e al termine di un duello maschio, selvaggio ma pulito pesca a Donington la quinta affermazione stagionale, riscattandosi immediatamente dal passo falso di Misano.

Il pilota inglese del team PTR lascia sfogare nelle battute iniziali della corsa le scaramucce tra Can Oncu e Jaume Masia, per poi prendere la testa al tredicesimo passaggio e imprimere un ritmo insostenibile per tutti tranne che per Stefano Manzi.

I due prendono il largo sugli inseguitori e suonano il gong di inizio combattimento a 4 giri dalla fine, quando Manzi sfrutta la gran confidenza in staccata con la sua R9 per attaccare la Triumph #69. Booth-Amos risponde sfruttando il miglior spunto in trazione, ma nei due giri successivi la grinta dell'uomo Yamaha prevale a suon di scambi duri ma corretti. Al penultimo giro Booth-Amos commette un errore in frenata andando lungo e consegnando definitivamente a Manzi il quinto successo d'annata. A causa della sbavatura l’inglese “guadagna” anche un long lap penalty per track limits che sconterà nell’ultimo passaggio riuscendo a blindare comunque la seconda posizione. Dietro di lui Lucas Mahias esce vincitore dalla battaglia per l’ultimo gradino del podio, mentre Can Oncu tenta l’attacco all’ultimo curva finendo per venire scavalcato anche dalla Panigale V2 Orelac di Jaume Masia, che dunque chiude 4° davanti al turco 5°.

Ottavo posto per il primo degli Italiani, Mattia Casadei sulla MV Augusta del team Motozoo. 14° e 15° sfilano in sequenza Taccini e Antonelli. Gara difficile per i due campani della SuperSport De Rosa e Caricasulo, il primo cade, si rialza e chiude 27°, il secondo termina la sua corsa al giro17. Niente bandiera scacchi anche per Filippo Farioli, caduto a 7 giri dal termine.

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