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SBK, Ponziani: “Il podio a Cremona? Anni fa Carrasco ed Herrera le vedevo solo in TV”

Parla Roberta: “È stato difficile metabolizzare di essere lì con loro in gara. Abbiamo fatto percorsi diversi, io mi alterno tra le corse e il lavoro, ma con l’impegno sono qui a giocarmela nel Mondiale”

SBK: Ponziani: “Il podio a Cremona? Anni fa Carrasco ed Herrera le vedevo solo in TV”

Non è stato solo Danilo Petrucci a scrivere la storia in quel di Cremona. Nel primo appuntamento del Mondiale Superbike sul tracciato situato a San Martino del Lago, Roberta Ponziani ha scritto un’altra pagina del motociclismo italiano, conquistando il primo podio tricolore nel FIM Women’s Circuit Racing World Championship, il neonato Mondiale Femminile. 

Un risultato a lungo inseguito dall’abruzzese del team MotoXracing, Campionessa in carica del CIV Femminile, e autrice di un fine settimana da grande protagonista davanti al pubblico di casa. Culminato nel secondo posto conquistato in Gara 2 alle spalle della sola Ana Carrasco, dopo un rocambolesco ultimo giro segnato dal contatto tra Sara Sanchez e Maria Herrera. Frittata che le ha spalancato verso un podio dal grande valore e significato, che la ripaga, almeno in parte, dei tanti sacrifici compiuti per inseguire il suo sogno.

“Non ho ancora realizzato di essere la prima italiana a salire sul podio nel Mondiale Femminile. Già essere l’unica al via è stata dura da realizzare e da metabolizzare” ci ha detto Ponziani a un paio di giorni dall’impresa.

Che cosa hai provato salendo sul podio?
“È stato bellissimo. Durante la gara mi rendevo conto di essere dietro a Carrasco ed Herrera, che fino a qualche anno fa guardavo in TV. Più che essere l’unica italiana sul podio, è stato questo che è stato difficile da metabolizzare. Poi salire sul podio è stato ancora più bello perché eravamo in Italia e c’era tantissima gente a fare il tifo”.

Tu oltretutto non sei una pilota di professione, ma ti dividi tra le corse e il lavoro nel panificio di famiglia. Cosa significa per te essere lì con loro?
“Rispetto a loro, io non ho tutto il tempo per allenarmi o la stessa sicurezza economica, perché non prendo soldi per correre. Però sono molto contenta perché, nonostante abbiamo fatto percorsi diversi, con l’impegno e tutto il resto riesco a essere lì con loro. Chiaramente a volte commetto degli errori che loro non fanno per via dell’esperienza che non ho, ma posso comunque ritenermi soddisfatta considerando il percorso che ho fatto”.

Questo podio ti ripaga un po’ dei sacrifici che hai fatto per arrivare fin qui? Anche perché non è semplice arrivare a questo livello, soprattutto per una donna.
“Assolutamente. Fino a qualche anno fa, quando non c’erano neanche i campionati femminili, era difficile arrivare al Mondiale e Maria Herrera e Ana Carrasco erano degli esempi proprio perché erano le uniche che ci correvano e ottenevano dei risultati. Quando poi hanno iniziato ad arrivare i campionati femminili, a livello Europeo, poi Italiano e adesso Mondiale, ci siamo ritrovate tutte insieme, quindi c’è un po’ di tutto: chi ha tanta esperienza, chi ne ha poca e chi un po’. Siamo tutte qui insieme al Mondiale, ma è chiaro che i valori in gioco poi cambiano”. 

Come riesci a coniugare il lavoro con le gare e gli allenamenti?
“È difficile, ma fortunatamente riesco a lavorare mezza giornata e a gestirmi gli impegni, visto che il panificio è di famiglia. Nei periodi in cui c’è da lavorare però non posso tirarmi indietro più di tanto”.

C’è mai stato un momento in cui hai pensato che non saresti riuscita a portare avanti questo percorso?
“Qualche anno fa, prima che arrivasse il Campionato Europeo Femminile, correvo con i maschi in R3 Cup. Stavo tra i primi dieci, ma con questi risultati è difficile trovare degli sponsor. Senza l’Europeo Femminile, dove ho ottenuto dei podi e qualche vittoria, sarebbe stata veramente dura continuare. Quello è stato un punto di svolta”.

A Cremona sei stata veloce sin dal primo test ed eri in lotta per il podio anche in Gara 1. Pensi sarebbe stato un risultato alla tua portata anche senza l’incidente tra Sanchez ed Herrera?
“Sicuramente ero molto veloce anche in qualifica. Quindi il passo per stare davanti ce l’avevo. L’unica cosa che mi manca ancora un po’ è la gestione della gara. La cattiveria nel fare i sorpassi al momento giusto, perché di velocità forse ne avevo più delle altre, conoscendo bene la pista”.

Questa competitività è dipesa dal fatto che Cremona è una pista che conosci e ti è particolarmente congeniale, o dai passi avanti che stai compiendo con la R7?
“Entrambe le cose, perché ero andata forte anche nei test, ma abbiamo girato molto più forte in gara. Ho sicuramente fatto dei passi avanti, e poi è la pista che conosco meglio insieme a Misano. E questo sicuramente aiuta, anche perché alcune piste dove corriamo non le conosco proprio”.

Qual è l’obiettivo per le prossime gare?
“Tra Portogallo e Spagna torniamo in terra avversaria, quindi sarà dura. Estoril non la conosco, mentre Jerez sì, ma non bene come le altre. Però grazie al podio credo di essermi sbloccata un pochino, quindi già stare lì con loro a giocarmi la gara e fare qualche sorpasso in più, mi aiuterà poi a stare davanti. Vedremo perché non so cosa aspettarmi da queste due piste, ma per me si può far bene”.

Che obiettivo ti poni per il futuro?
“Ancora non ci ho pensato, ma vorrei continuare a correre qui nel Mondiale”.

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