Reduce dalla vittoria ad Aragon, la prima su una Ducati e dopo una 'fame' durata più di 1000 giorni, Marc Marquez ha affrontato il circuito di Misano con uno spirito diverso. Da un lato lo spagnolo, spinto da una rinnovata fiducia sulla moto come solo si può avere dopo essersi lasciato alle spalle un peso enorme, ha optato per una maggiore cautela cercando di non 'strafare' in pista. Dall'altro la sicurezza che sebbene Martin e Bagnaia abbiano un qualcosa in più, costanza in primis, Marc Marquez possa essere realmente il terzo (o il quarto) incomodo in queste ultime battute di campionato prima delle gare extra europee. Così nelle libere di questo venerdì lo spagnolo non smentisce le aspettative, e se alla mattina registrava il 2° miglior crono alle spalle di Martin, nella sessione pomeridiana si migliora e chiude 2° a poco meno di due decimi dalla GP24 di Bagnaia.
L'esperienza conta, e l'otto volte iridato lo sa bene quando paragona se stesso al rookie Acosta, che con lo spagnolo condivide uno stile di guida rocambolesco ed un triste primato di cadute, senza però risparmiare per se stesso una critica in merito. Ma come sentenzia poi, "nessuno si ricorda del numero di cadute negli anni passati, ci si ricorda soltanto di chi ha vinto", e a Marc Marquez, è evidente, interessa solo tornare a vincere, come ad Aragon.
Che effetto ha avuto la vittoria ad Aragon in vista della seconda metà di stagione?
"Ora l'obiettivo sarà mantenere questa costanza di risultati, è ciò che fa la differenza tra un campione ed un buon pilota. Quindi è ciò su cui devo lavorare. Oggi la fiducia in pista è stata altissima, ma ero molto concentrato a non strafare, questo sarà la chiave".
Hai sempre parlato dell'importanza del venerdì, ed oggi hai chiuso secondo in Q2. Pensi di poter vincere qui a Misano?
"Venire da una vittoria ti lascia un sapore speciale, arrivi con una fiducia diversa. Per questo ho cercato di non esagerare. Ma vincere qui a Misano proprio perchè siamo a Misano non è la mia battaglia"
Nei giorni scorsi hai detto che l'obiettivo era mantenere la velocità dell'Austria, oggi l'hai dimostrata.
"Più che la velocità era importante mantenere quelle stesse sensazioni. Sopratutto perchè in Austria avevamo una gomma posteriore diversa, che quest'anno ci ha creato un problema spingendo sull'anteriore. Qui a Misano è la prima volta che abbiamo una carcassa dello pneumatico normale su un'aderenza del circuito normale. Le sensazioni oggi sono state ottime, anche se è vero che qui siamo tutti molto vicini. Penso che domani sia Bagnaia che Martin faranno un altro passo avanti, l'obiettivo sarà rimanere nei primi quattro".
Anche tu avrai margini di miglioramento.
"Devo migliore in quel T3, specialmente in curva 11, il curvone e le due curve successive, ma non sarà facile. Cercherò di non perdere troppo in quello e altri due punti ma so che perderò qualcosa. Bisognerà trarre vantaggio dal mio stile di guida".
Oggi Acosta ha segnato la sua sedicesima caduta, è un pari merito tra voi due per il trofeo delle cadute.
"Da una parte c'è un rookie, dall'altro un pilota con più esperienza. Ciò che succede ad Acosta è normale, mentre il fatto che succeda a me... il numero sicuramente dovrebbe essere più basso, ma in fondo fa parte del mio stile e quel numero non mi preoccupa. Nessuno ricorda chi è caduto di più cinque anni fa, si ricorda solo chi ha vinto. Ciò che conta è il risultato a fine anno".
Il quarto settore è uno dei tuoi punti di forza.
"Merito delle curve a sinistra - ammette lo spagnolo - sono lento nel T3 che sono tutte curve a destra, sono sempre stati i miei punti forti e deboli, mi piacerebbe poter dire l'opposto ma sfortunatamente non è così".
Anche l'anteriore è diversa qui a Misano?
"No è la stessa di sempre, ci sono la morbida e la dura con la nuova tecnologia, mentre la media, l'attuale H, è quella dello scorso anno, che è quella che funziona meglio e che tutti i piloti preferiscono".
E' sembrato che non riuscissi a disinserire l'abbassatore al tuo rientro ai box.
"Non è un malfunzionamento, proviamo la partenza prima della curva 11 ed in quell'area non si frena duro, non freniamo abbastanza duramente da disinserirlo".
Passare da un tracciato come Aragon ad uno come Misano con tanta aderenza ha effetti anche sullo stile di guida?
"Si, i primi cinque giri sono stati davvero strani, qui era tutto più rigido, sia la moto che le gomme, è un circuito stretto con delle belle accelerazioni, mentre le reazioni della moto sono molto più aggressive. Quindi la sensazione è di avere molta più aderenza ma tutto ciò va tenuto sotto controllo".
Pensi che senza la bandiera gialla saresti riuscito ad avvicinarti al giro veloce di Pecco, o anche fare di meglio?
"Con la prima gomma ho fatto un 1'31''000, ma con la seconda non sono riuscito a replicare ed ho anche trovato del traffico. Oggi Pecco è stato il più veloce, quindi sono soddisfatto del mio secondo tempo".
@Ph. ©Pier Luca Brunetti