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MotoGP, Domenicali: “Bagnaia è ben lontano dall’essere arrivato, saprà stupirci ancora”

L'Ad della Rossa: “Anche se è un due volte campione può ancora migliorare nella tecnica di guida e lo sta facendo anche grazie a Marquez, che ha reso ancor più evidente il potenziale Ducati ed è stato una grande campagna di marketing”

MotoGP: Domenicali: “Bagnaia è ben lontano dall’essere arrivato, saprà stupirci ancora”

Ducati non poteva chiedere di più alla domenica del Mugello. Una giornata trionfale per la Casa di Borgo Panigale, che ha celebrato la Festa della Repubblica Italiana festeggiando un poker davanti al pubblico di casa. Un risultato incredibile, reso ancora più dolce dal fatto che a guidare quel quartetto d’assi che ha monopolizzato le prime quattro posizioni del GP d’Italia sono stati Francesco bagnaia ed Enea Bastianini, scesi in campo per l’occasione, proprio con una speciale livrea Azzurra, dedicata agli atleti della Nazionale che a rappresenteranno il Paese  negli Europei di calcio e nelle Olimpiadi di Parigi.

Se un regista appassionato di MotoGP avesse voluto immaginare una Festa della Repubblica al Mugello più bella di questa, credo che non avrebbe potuto scrivere niente di diverso, perché abbiamo chiuso al primo e secondo posto con una moto italiana, con due piloti italiani e una livrea celebrativa benaugurante per gli Europei e le Olimpiadi, con il Blu dell’Italia e la scritta ‘Italia’ sul parafango… Non so cos’altro si sarebbe potuto immaginare”, ha commentato l’Amministratore Delegato di Ducati, Claudio Domenicali.

Una domenica che contribuirà probabilmente a complicare ancora la già difficile scelta della Ducati, visto che a completare la quaterna di Desmosedici sono stati Jorge Martin e Marc Marquez. I due piloti che contendono a Bastianini il posto da pilota ufficiale per il prossimo anno.

Non incasinarci è quasi impossibile, ma ci stiamo provando. Adesso però non parliamo del 2025, perché ci godiamo questa domenica - ha tagliato corto Domenicali - Non so se questo sia il giorno più glorioso per Ducati. Abbiamo avuto tanti giorni belli, ma questo compete per stare sul podio”.

Ben sette sono stati infatti i piloti Ducati a chiudere il Gran Premio nelle prime nove posizioni.

Viviamo un momento straordinario, che è la somma di alcune cose che dipendevano da noi e dal lavoro che abbiamo svolto nel tempo sia sulle moto che sui nostri piloti, anche attraverso il nostro sistema di scambio dei dati tra le squadre, che sta sicuramente funzionando. Ma c’è stato anche un contemporaneo calo degli avversari che, per alcuni versi, è quasi inspiegabile - ha sottolineato l’AD - È sicuramente un momento temporaneo però, quindi la competizione tornerà a essere molto forte. Ci sono alcune Case, in particolare le altre due europee, che sono molto vicine a noi”.

Dominando il campionato non si rischia di diventare antipatici?

Potenzialmente sì, però è lo scotto che devono pagare i grandi campioni della storia, da Ronaldo a Messi, piuttosto che Valentino o Verstappen - ha osservato - I grandissimi che hanno vinto tanto, probabilmente hanno un po’ diviso: alcuni erano grandi tifosi e agli altri erano un po’ antipatici. È inevitabile. Bisogna solo cercare, come stiamo faccendo noi, di mantenere i piedi per terra e non montarsi la testa”. 

Entrando poi nel merito di quanto visto in pista, per Domenicali diventa difficile dire se ha preferito la partenza di Bagnaia o i due sorpassi di Bastianini all’ultimo giro.

50 e 50 - ha detto - La partenza di Pecco è stata una cosa pazzesca, ma ancor più Curva 1: il modo in cui è riuscito a rientrare subito e stare stretto, con altri due o tre piloti, per poi prendere lo slancio e buttarsi in Curva 2. Era come se avesse il 30% di grip in più degli altri. Questo è il talento di questo ragazzo, che ha una sensibilità pazzesca e per questo, in certi casi, fa impazzire gli ingegneri perché dice che le due moto non sono uguali. Lui è ipersensibile e, nel bene e nel male, magari fa delle stranezze come Curva 5 a Barcellona, ma poi ti regala cose come questa, o come Curva 5 il giorno dopo o Jerez, dove ha fatto un’altra partenza tipo questa al Mugello. Siamo ben contenti di averlo così. Quanto all’altro 50%, Enea all’ultima curva ha fatto qualcosa di veramente pazzesco, passando all’interno e riuscendo a sbucare davanti senza incrociare”. 

Una dimostrazione del carattere del riminese.Enea è un pilota fortissimo, che purtroppo ha raccolto meno, in termini di punti, rispetto a ciò che meriterebbe - ha evidenziato il boss Ducati - Lui è sempre stato molto veloce in termini di performance. Poi, per un motivo o un altro, non infila tutto. Anche Pecco alla fine non è stato particolarmente più veloce degli altri, ma quando serviva ha dato fatto un piccolo strappo”.

Tornando a parlare delle doti di Pecco, Domenicali ha aggiunto: Io penso che saprà ancora stupirci, perché non ricordo di avergli mai visto fare il primo giro che ha fatto quest’anno a Jerez e il primo di oggi al Mugello, a parte forse in Qatar. È un ragazzo che sta crescendo e che ancora si mette in un parcheggio per migliorare il suo stile di guida. È ben lontano dall’essere arrivato, nonostante sia un due volte Campione del Mondo e possa fare delle gare come queste. Atleticamente è molto in forma, quindi non credo possa migliorare di più dal punto di vista della performance fisica, però, per quanto sia strano, penso ci sia ancora la possibilità di imparare nella tecnica di guida. Per esempio, il fatto di avere Marquez in questa squadra allargata permette di vedere delle cose un po’ uniche che lui è capace di fare e Pecco sta imparando anche per quello. Ha l’intelligenza e anche l’umiltà di imparare”.

Non si possono poi non spendere due parole su Marquez, costantemente in lotta per il podio con la GP23 del team Gresini.

Marc è un talento che non aveva bisogno di essere riconfermato, ma aveva passato degli anni molto complicati per l’infortunio e faceva fatica a fare la performance, quindi non si capiva più se si trattava di lui o della moto. È chiaro che ieri ha fatto una gara molto bella, forse di più di quella di oggi, in cui ha fatto un po’ fatica a stare con gli altri, ma gli altri sono andati davvero fortissimo e lui è stato comunque sul podio fino a due giri dalla fine” ha affermato il 59enne, orgoglioso di aver restituito all’otto volte iridato il palcoscenico che merita.

“È sicuramente molto positivo per la marca, perché, nel caso in cui ce ne fosse ancora bisogno, ha reso ancor più evidente quale fosse il potenziale della Ducati. Questa per noi che corriamo per rendere evidente a tutti il valore tecnologico della marca, e quindi la capacità di realizzare poi dei prodotti di serie che siano a questo livello tecnologico, è stata una delle campagne di marketing meglio eseguita - ha aggiunto Domenicali - Dall’altra parte è stata un’operazione sicuramente positiva anche per lui, che ha scelto di rimettersi in gioco prendendosi un grande rischio”.

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