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Dopo due giri frenetici, caratterizzati da un gran numero di 'colpi di borsa', Troy Herfoss di S&S Indian Motorcycle si è guadagnato la sua prima vittoria in assoluto nel Mission King Of The Baggers Challenge, staccando la mischia alle sue spalle e vincendo i tre giri in palio.
Herfoss si è trovato nella mischia fin dall'inizio e ha approfittato di tutti i guai che si sono verificati per staccare il gruppo che lo inseguiva di 2,836 secondi.
Bobby Fong di SDI/Roland Sands Racing/Indian Motorcycle è arrivato secondo grazie a un sorpasso all'ultimo giro su Hayden Gillim di RevZilla/Motul/Vance & Hines Harley-Davidson.
Kyle Wyman dell'Harley-Davidson Factory Racing ha chiuso al quarto posto, a 0,222 secondi da Gillim, ed è stato l'ultimo a rimanere in piedi, dato che gli altri due partenti della gara a sei non sono riusciti a terminare.
Tyler O'Hara, autore della pole, è partito in testa, ma ha alzato la mano mentre percorreva le corsie per comunicare agli altri che aveva un problema che lo avrebbe messo fuori gara.
James Rispoli dell'Harley-Davidson Factory Racing, invece, è uscito dal Challenge prima ancora che iniziasse, perché un problema meccanico lo ha messo ai margini della gara fin dalla partenza.
Solo 15 minuti prima, O'Hara aveva dimostrato in Q2 di essere una forza da non sottovalutare, frantumando il record sul giro di Wyman (2:15.461) con il suo 2:15.029. Wyman è stato un pelo (.056 di secondo) più lento con il suo 2:15.085 e più veloce di .491 di secondo rispetto a Herfoss e il suo 2:15.576.
Rispoli, compagno di squadra di Wyman, ha chiuso al quarto posto, Fong al quinto, Gillim al sesto e Kyle Ohnsorg del RydFast Racing al settimo. Rocco Landers di RevZilla/Motul/Vance & Hines Harley-Davidson, Travis Wyman di Saddlemen/Harley-Davidson e Max Flinders di Mad Monkey Motorsports hanno completato la top 10 delle qualifiche per le due gare di sabato.
Mission Challenge
1. Troy Herfoss (Indian)
2. Bobby Fong (Indian)
3. Hayden Gillim (Harley-Davidson)
4. Kyle Wyman (Harley-Davidson)
Photocourtesy MotoAmerica by Brian J. Nelson
