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MotoGP, Da Bagnaia a Marquez: tutti a Portimao a caccia di risposte

Quello portoghese sarà il primo GP senza test, un'occasione per scoprire il reale valore della GP24 e a che punto è il processo di adattamento di Marc alla Ducati e di Acosta alla MotoGP

MotoGP: Da Bagnaia a Marquez: tutti a Portimao a caccia di risposte

Dal deserto alle colline dell’Algarve, la MotoGP torna in Europa per il suo secondo GP della stagione. Portimao sarà il palcoscenico su cui si dovranno esibire questo fine settimana i protagonisti della classe regina e, per tutti, sarà a prima vera prova per capire i reali valori in campo. Se in Qatar i due giorni di test invernali avevano aiutato a prendere il ritmo prima di gettarsi nella mischia, in Portogallo assisteremo a un Gran Premio più ‘normale’, con poco tempo per sistemare tutti i pezzi del proprio puzzle.

Nelle 5 volte che la MotoGP ha fatto tappa a Portimao, Ducati, Ktm e Yamaha si sono spartite le vittorie. Oliveira aveva vinto nel GP di esordio nel 2020, l’anno successiva Quartararo e Bagnaia (con doppio GP a causa del Covid), poi ancora Fabio e Pecco la scorsa stagione. L’Autodromo dell’Algarve è completamente diverso sia da Losail che da Sepang, i due circuiti in cui i piloti si sono fin qui messi alla prova nel 2024, e sarà una cartina tornasole importante.

Se Bagnaia parte da favorito (per la sua storia a Portimao, ma anche per la vittoria in Qatar), per lui (e non solo) il fine settimana portoghese sarà l’occasione per scoprire se la GP24 è veramente nata sotto una buona stella. In Qatar ci sono stati dei problemi messi in luce nella Sprint (le vibrazioni al posteriore), ma sono poi stati risolti in tempo per la gara. Provarla su un circuito così diverso potrà fare chiarire le idee.

Lo stesso vale in casa KTM, dopo che la RC16 è già stata due volte sul podio. Anche per lei servono affinamenti e lo stesso vale - forse ancora di più - per l’Aprilia. La RS-GP è in verità un piccolo mistero, capace di brillare il sabato a Losail e spegnersi la domenica. In verità l’unico che è riuscito a sfruttarla è stato Aleix Espargarò, ma la RS-GP sembra avere al suo arco più frecce di quanto mostrato.

La pista di Portimao non metterà alla prova solo i mezzi meccanici, ma anche i piloti. Vengono subito alla mente 3 nomi. Il primo è quello di Marc Marquez, protagonista di un fine settimana intelligente a Losail. Lo spagnolo ha rischiato il giusto, sbagliato niente e messo in bacheca due piazzamenti importanti, soprattutto per la sua fiducia. Alla sua prima uscita ufficiale sulla Ducati era stato ‘aiutato’ dai test, in Portogallo non avrà tempo per trovare subito la migliore confidenza con una moto che ancora conosce poco.

Lo stesso discorso è valido anche per Acosta, anzi ancora di più per lui che, da debuttante, deve fare fronte a tantissime novità. Pedro in Qatar ha convinto e fatto divertire, ma in Portogallo si vedrà il suo livello in questo momento. Non ha né fretta né pressioni particolare, ma lo squalo spagnolo ha dimostrato che non gli piace troppo perdere tempo e per imparare preferisce la bagarre.

Chiudiamo con Bezzecchi. Marco è stata la delusione di inizio campionato, dopo le belle prestazioni dello scorso anno, sulla GP23 non riesce ancora a dare il suo meglio. La Desmosedici dello scorso anno non si discute (è quella che si è piazzata nei primi due posti nel Mondiale), quindi è il pilota della VR46 a dovere riuscire ad adattarsi al meglio alla nuova compagna. Continuerà questo processo su un circuito in cui lo scorso anno era salito sul podio, quindi in teoria un amico a cui appoggiarsi in questo momento difficile.

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