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MotoGP, Marc Marquez: "E' la fine di un'era, difficile tenere a bada le emozioni"

"Se avessi continuato su questa strada non avrei resistito un altro anno. Martin non ha nulla da perdere, Bagnaia può avere dubbi: io ho sempre attaccato. Il casco? Verrò ricordato per i sei titoli con la Honda. Il peggior rammarico? tornare in sella nel 2020"

MotoGP: Marc Marquez:

Per Marc Marquez il circuito del Ricardo Tormo rappresenta il punto d'incontro di un cerchio che si chiuderà definitivamente domenica al termine dell'ultimo giro sul circuito di Valencia. Non soltanto l'ultimo GP della stagione 2023 ma l'ultimo della sua lunga carriera, ben 11 anni e sei titoli, vestendo i colori del team Repsol Honda. Un saluto amichevole più che un addio, "nel futuro non si può mai sapere" ha tenuto a precisare lo spagnolo, in quello che sarà senza dubbio un fine settimana ricco di emozioni nonostante la rottura, inaspettata, neanche due mesi fa in Indonesia. Perchè se è pur vero che Marc Marquez ha scelto di voltare pagina per "ritrovare quella gioia nella guida" che gli è mancata in questi ultimi anni, è anche vero che i legami umani rimangono nel paddock anche quando si cambia casacca e colleghi di lavoro. Sarà questo quindi il sunto del weekend dello spagnolo, che mirerà solo a godersi l'ultima cavalcata nostalgica sulla RC213-V prima di approcciarsi al diversissimo, e più competitivo, motore desmodromico col team Gresini già dai test di martedì.

La tua storia incredibile con Honda è iniziata proprio qui a Valencia nel 2012. A 11 anni di distanza, dopo sei titoli conquistati, giungerà ad un finale pieno di emozioni per te, dovrai salutare il tuo team che è come una famiglia.
"Non sarà un weekend facile - ammette Marc - dovrò tenere a bada le emozioni perchè come dici si tratta di una famiglia. Sarà un fine settimana diverso, non per la tensione ma per le emozioni che naturalmente comporterà. Non voglio dire che sarà la mia ultima gara con la Honda perchè non si può mai sapere, ma sicuramente è la fine di un'era, di un bel capitolo della mia carriera in cui abbiamo vinto sei titoli mondiali. Cercherò di godermi quest'ultima gara con loro perchè non sarà facile immaginare di lavorare, nemmeno per me stesso, con un altro team. E' stata una mia decisione, ma questo fine settimana lo passerò con loro, la relazione che ho con gli uomini di Honda è incredibile e mi piacerebbe chiudere la stagione con un buon risultato".

Quali sono le sensazioni all'interno del box?
"In realtà l'atmosfera è abbastanza normale, siamo amici prima di essere colleghi di lavoro. Anche se l'anno prossimo non lavoreremo più assieme continueremo ad essere amici".

Porterai anche un casco dalla livrea speciale per commemorare questa lunga parte della tua carriera con Honda. Quali dei tanti momenti vissuti con loro ti porti dietro con più piacere?
"Ho voluto omaggiare il team nell'ultima gara con loro. Nelle foto sul casco si vedono i sei titoli, e poi quella dell'ultimo podio a Motegi quest'anno, ma se farò podio qui a Valencia dovrò attaccarci sopra un adesivo" - scherza - sono tanti i ricordi speciali. In cima c'è un Kanji giapponese che significa "grazie", al posto del simbolo della formica. Tra i tanti momenti che ricordo, la vittoria nel 2013 fu incredibile, arrivati il primo anno in MotoGP tutto esplose. Tutto iniziò da lì ed è stato incredibile, ma di momenti ce ne sono molti altri. Questo fine settimana cercherò di non pensarci troppo, altrimenti è facile cadere nella malinconia".

Poi la dedica alla Honda con la scritta "corriamo assieme".
"E' dedicato sia al team che alla squadra, perchè la realtà è che se un giorno mi ritirerò, verrò ricordato come un pilota Repsol Honda, gran parte della mia carriera sportiva l'ho vissuta con loro e per quanto io potrei cambiare moto e selle, non vincerò altri sei titoli. Quando un giorno si ricorderà la mia carriera sportiva, di questi 20 anni si parlerà della Honda".

Quale invece il più grande rammarico?
"Il momento peggiore è stato sicuramente la decisione di tornare in sella nel 2020. E' stata la peggior decisione della mia carriera e della mia permanenza in Honda".

Al netto di queste emozioni, quali sono le tue aspettative qui a Valencia?
"Non so dire, è un circuito che mi piace ma nelle ultime gare abbiamo faticato. Mi piacerebbe provare delle cose folli ma bisogna essere realistici e goderci questo momento speciale col team".

Martedì avrai l'occasione di provare la Ducati su cui salirai il prossimo anno.
"Questo è un argomento di cui ora preferirei non parlare - risponde secco lo spagnolo - per il grande rispetto che porto alla Honda. Darò il massimo con loro fino all'ultimo giro di questo GP di Valencia, poi da lunedì cominceremo il lavoro col nuovo team".

Non sei il primo pilota a passare da un costruttore ad un altro, avevi già avuto il desiderio di metterti alla prova in passato, cercando di vincere un campionato con una moto diversa dalla Honda?
"Non ci ho mai pensato sinceramente, senza contare che nell'ultimo anno non ho vinto neanche una gara, figuriamoci pensare al campionato. Persino ora che ho preso questa decisione, l'ho fatto perchè avevo bisogno di ritrovare il piacere di guidare. Se avessi continuato su questa strada non avrei resistito un altro anno".

Con questa gara si chiuderà anche il primo anno di Sprint. Qual è il tuo giudizio in merito?
"Credo che siano state grandi per lo spettacolo, ma molto impegnative fisicamente per noi piloti. Raddoppiare il numero di gare ha creato molto spettacolo in più, ed in alcuni casi sono state anche più entusiasmanti delle gare alla domenica, ma è pur vero che è stata una aggiunta molto impegnativa. Molti piloti hanno chiesto a più riprese di ridurne il numero ma sembra che per ora la direzione presa non cambierà nel 2024. Ciò che però è problematico è il numero di incidenti correlati quest'anno. La maggior parte di essi è legato alle sprint e questo è un qualcosa su cui si dovrà lavorare per il futuro".

Poi un pensiero alla sfida per il titolo tra Pecco e Martin.
"Molto si deciderà nella sprint. Se Martin riuscisse a recuperare 5 punti su Pecco, allora tutto è possibile. Ovviamente dipenderà tutto dalla velocità di Jorge. Con la velocità puoi cambiare la gara se vuoi. Per Martin la scelta è facile, deve solo attaccare, e ha tutto da perdere, mentre Pecco potrebbe decidere di attaccare o di difendersi, quando io lottavo per il titolo pensavo solo ad attaccare".

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